Riforma Previdenza Forense | Il commento del Coordinatore OCF

Il passaggio da un sistema pensionistico retributivo a un sistema contributivo, una riforma epocale per la Previdenza Forense presentata ufficialmente alle massime istituzioni dell’Avvocatura – CNF, OCF, Ordini professionali e Associazioni di categoria – dai vertici di Cassa Forense in un convegno, a 70 anni dalla fondazione dell’Ente, che si è svolto al Cinema Barberini di Roma. All’evento ha partecipato anche il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Scendendo nel dettaglio della Riforma, illustrata anche dagli interventi degli economisti Paolo De Angelis e Alberto Brambilla, che hanno collaborato all’impianto normativo del testo, e del Direttore di Cassa Forense, Michele Proietti, principio guida del passaggio da un sistema all’altro sarà quello del “pro rata temporis”, che ha diviso la popolazione degli iscritti in tre categorie:

1. Coloro che restano soggetti al vecchio modello retributivo, avvocati con iscrizione superiore ai 18 anni al 31.12.2023;

2. Coloro che saranno soggetti a un sistema misto, con anzianità contributiva inferiore ai 18 anni al 31.12.2023;

3. Coloro infine che saranno soggetti al modello contributivo puro, vale a dire gli iscritti a dar data dal 01.01.2024.

Una particolare attenzione è stata dedicata alle donne avvocato, introducendo particolari agevolazioni in caso di maternità. L’articolato finale, già approvato dal Comitato dei Delegati di Cassa Forense, sarà inviato a gennaio 2023 ai Ministeri vigilanti e dunque, spiega il Direttore Proietti, “per questo motivo non sarà diffuso prima, per ragioni di correttezza istituzionale “. L’entrata in vigore è prevista per il primo gennaio 2024, ciò che, avverte il Presidente Militi, “renderà possibile nel corso di quest’anno interagire con le Istituzioni, le Associazioni Forensi e gli iscritti”.

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