ASSEMBLEA OCF 24 E 25 MAGGIO
OCF CHIEDE LA REVOCA DELLE FAQ DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA SUGLI ORGANISMI DI MEDIAZIONE, LA LORO CANCELLAZIONE DAL SITO DEL MINISTERO E LA PROROGA DEL TERMINE DI ADEGUAMENTO DI CUI AL DM 150/2023
Roma, 24 maggio 2024. L’Organismo Congressuale Forense condivide integralmente il deliberato assunto a Genova da parte del Coordinamento della Conciliazione Forense (link) in ordine alle FAQ (link) pubblicate lo scorso 14 maggio sul sito del Ministero della Giustizia.
Manifesta disappunto per l’improvvida indicazione (sez. B.I.1) secondo cui l’Avvocato che “intenda divenire responsabile di un organismo … dovrà dimostrare … di possedere la qualifica di mediatore” nonostante il chiaro disposto dell’art. 16 comma 4-bis del D. Lgs. 28/2010 secondo il quale “gli avvocati iscritti all’albo sono di diritto mediatori”.
Esprime forte preoccupazione laddove (sez. B.IV.2), in pretesa salvaguardia dell’autonomia funzionale dell’Organismo istituito da un Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ed in totale rottura col passato, si pretenderebbe che “non potrà essere nominato responsabile dell’organismo il Presidente del Consiglio dell’Ordine o un consigliere”, in danno della parità di trattamento tra Organismi pubblici e privati e della libera scelta per i cittadini di rivolgersi agli uni o agli altri, con il rischio di una complessiva privatizzazione della mediazione cui OCF fermamente si oppone.
Ne segnala la manifesta incoerenza, in un quadro sistematico che di fatto da un lato vorrebbe sospingere i Consigli dell’Ordine degli Avvocati a trasformare gli Organismi in autonomi soggetti giuridici, mentre dall’altro introduce il diniego nei confronti di quest’ultimi della “facoltà di utilizzare i locali concessi dal presidente del tribunale” (sez. B.II.2). Evidenzia, tra l’altro, che l’impianto proposto appare in netta contraddizione con la norma vigente e in particolare rispetto agli articoli 18 del D. Lgs. 28/2010 e 29 L.P.
Censura il sistema “regolamentare” che, di fatto, porterebbe ad annullare i fondamentali tratti distintivi tra Organismi pubblici e privati, vieppiù tramite un documento (le FAQ) che fornisce una interpretazione del tutto estensiva delle norme primarie e secondarie.
Ritiene inaccettabile che si addivenga a un’interpretazione delle norme per il tramite di FAQ in prossimità della scadenza del termine di adeguamento fissato dal DM n. 150/2023 (15 agosto 2024), a maggior ragione considerato che parrebbe siano in corso di adozione alcune modifiche normative.
Il tutto sotto minaccia di sospensione dell’attività degli Organismi di Mediazione con rischio di paralizzare le mediazioni in corso in danno dei cittadini.
Ciò premesso l’Organismo Congressuale Forense
chiede che
► venga in ogni caso prorogato il termine fissato dall’art. 43 1° co. DM n. 150/2023;
► si determini che, nel caso in cui venisse ravvisata una mancanza di conformità alla normativa da parte dell’Organismo, venga concesso un termine di adeguamento, senza adottare allo stato automatici provvedimenti di sospensione;
► si provveda alla immediata revoca delle FAQ, quanto meno nelle parti sopra censurate, dandosi corso ad un aperto confronto con le rappresentanze dell’avvocatura.
Doc Organismo di mediazione 25.05.2024