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Assemblea 24 e 25 marzo 2023 | Ordine del giorno

L’Assemblea del 24 e 25 marzo 2023 è convocata con il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Approvazione verbale della seduta assembleare del 24 e 25 febbraio 2023;
2) Relazione Coordinatore;
3) Relazione Segretario;
4) Relazione Tesoriere;
5) Delega Fiscale – Incontro con il Governo (Scialla – Parisi – Caprioli);
6) Incontro con l’Onorevole Zanettin sulla riforma dell’accesso alla professione (Gallo - Aste – Altamura);
7) Incontro al Ministero della Giustizia con il Direttore Generale delle Risorse, Dott. Orlando, e con il Dipartimento Organizzazione Giudiziaria, Dott. Campo (La Lumia – Tedeschi – Livio);
8 ) Mediazione penale e civile. Incontro in Vaticano del 4 marzo 2023 (Scialla – Dalla Bona – Pezzali);
9) Tavoli di lavoro art. 39. Aggiornamenti (Aste – Moretti);
10) Ipotesi di modifica della composizione dei Collegi del Consiglio Distrettuale di Disciplina (Gallo – Aste);
11) Patrocinio a spese dello Stato: richiesta di adeguamento del tetto reddituale ed estensione per le attività svolte in mediazione e negoziazione assistita (Parisi - Caprioli);
12) Esito Bando sulla comunicazione (Gallo – Dalla Bona);
13) Pagamento telematico dei diritti di copia ex art. 196 DPR N.115/2002 +PCT (Scialla - La Lumia – Morace –Spezziga);
14) Ruolo, reddito e rappresentanza nell’avvocatura al femminile. Valutazione delle iniziative dell’8 marzo 2023 (Dalla Bona – Massaro – Olivieri);
15) Calendario Assemblee OCF (Gallo);
16) Varie ed eventuali.

Prot. n._38_2023 - Convocazione assemblea 24 e 25 marzo 2023


Riforma custodia cautelare, OCF: “Pieno sostegno al ministro Nordio”

Un paese moderno e civile non può detenere nelle sue carceri circa un terzo di persone in attesa di giudizio perché a quel punto la misura custodiale esorbita dalla sua funzione e diviene una anticipazione di pena, senza però sapere come andrà il processo.

L’Avvocatura invoca da tempo una riforma risolutiva in tema di custodia cautelare, che la limiti ai reati più gravi, eliminando così quella che appare l’“anomalia italiana” che vede ristretti un gran numero di indagati o imputati, in attesa di giudizio, rispetto agli altri ordinamenti europei. La proposta del Ministro sul punto, di affidare l’adozione dell’ordinanza custodiale ad un Collegio e non al Gip, appare assolutamente condivisibile.

Come già l’Organismo Congressuale Forense ha avuto modo di rappresentare personalmente al Ministro della Giustizia, quando è stato ricevuto con le sue cariche il 15 dicembre scorso, tale modifica coglierebbe sicuramente nel segno, in quanto la scelta di affidarsi ad un organo collegiale per la decisione è sicuramente la più idonea, sia in considerazione del fatto che si decide della libertà personale degli individui e sia per garantire un giudizio più autonomo e meno condizionato alle richieste dell’accusa.

Pertanto, l’Organismo Congressuale Forense conferma il suo pieno sostegno al ministro Nordio, esortandolo a proseguire nella riforma garantista e liberale che sta elaborando.


Vendite giudiziarie, OCF chiede moratoria elenchi delegati

La riforma Cartabia, tra i vari cambiamenti, ha introdotto i criteri di nomina e permanenza negli elenchi dei delegati alle vendite giudiziarie formati dai vari Tribunali.

La norma de qua avrebbe dovuto entrare in vigore il 30/06/2023; tuttavia, in sede di conversione della legge di bilancio, come è noto, l'entrata in vigore è stata anticipata al 28/02/2023, con termine per presentare domanda di iscrizione negli elenchi al 31/03 p.v.

La gran parte degli attuali delegati alle vendite si vedrà sostanzialmente preclusa l’attività, in ragione di una situazione a dir poco paradossale: ed infatti i nuovi criteri per la nomina sono tre e devono essere posseduti alternativamente tra loro. Nello specifico occorre: 1) aver svolto almeno dieci incarichi nel quinquennio precedente 2) possedere il titolo di avvocato specialista in diritto dell'esecuzione forzata 3) aver frequentato un corso specifico in tema di procedure esecutive.

La grande criticità è rappresentata dal fatto che: quanto al punto 2) non è ancora stato istituito un corso per conseguire il titolo di avvocato specialista in diritto dell'esecuzione forzata; quanto al punto 3) i corsi specifici in tema di procedure esecutive devono rispettare delle linee guida stabilite dalla Scuola Superiore della Magistratura che tuttavia, ad oggi, non le ha emanate.

In sintesi, potrà presentare domanda per essere inserito nei nuovi elenchi soltanto il professionista che avrà ottenuto almeno dieci deleghe alle vendite giudiziarie nel quinquennio precedente (quindi, dato che le domande dovranno essere presentate entro il 31 marzo 2023, si parla di dieci incarichi conseguiti tra il 31 marzo 2018 ed il 31 marzo 2023). Ciò comporta ovvie ricadute negative sui giovani professionisti che si vedrebbero sostanzialmente precluso l’accesso agli elenchi.

Giova poi di ricordare che durante il periodo pandemico le esecuzioni immobiliari sono state sospese per ovvi motivi, e quindi il quinquennio di riferimento comprende un lungo periodo di fatto privo di attività professionale.

Va da sé che, allo stato attuale, un ingente numero di delegati alle vendite giudiziarie verrà escluso dai nuovi elenchi a vantaggio dei pochi(ssimi) che hanno già ricevuto almeno dieci incarichi o di chi attesterà di aver frequentato corsi specifici che, tuttavia, stante l'assenza delle linee guida della Scuola Superiore della Magistratura, non possono per certo rispettare il criterio stabilito dall'art 179 ter disp. att. c.p.c.

Fino a che non si consentirà di poter soddisfare alternativamente ognuno dei tre requisiti per l'iscrizione negli elenchi, appare illogico e oltremodo limitativo cancellare de plano i vecchi elenchi a vantaggio di pochissimi “favoriti”; sarebbe certamente più equo consentire la nuova iscrizione secondo la normativa previgente e sostituire gli elenchi ad oggi in uso ai vari Tribunali soltanto quando si potrà ragionevolmente dimostrare di soddisfare uno dei tre requisiti alternativi.

OCF quindi chiede con fermezza una moratoria per la formazione degli elenchi, fintantoché le nuove disposizioni non consentiranno ai delegati di essere nelle condizioni di scegliere in base a quale requisito essere iscritti nei detti elenchi.

 

 

 


Riforma giustizia civile, OCF incontrerà il senatore Zanettin

L’Organismo Congressuale Forense - OCF incontrerà la settimana prossima il senatore Pierantonio Zanettin, per discutere della riforma della giustizia civile e soprattutto del DDL 179, a firma dello stesso sen. Zanettin (Modifiche alla legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di accesso alla professione forense), DDL particolarmente delicato che, tra l’altro, prevede l’introduzione di due nuovi albi speciali: quello degli ausiliari e quello dei consulenti legali. Dopo il confronto già avviato su altre proposte di legge (quella alla Camera dell’on. D’Orso sulla monocommittenza, dell’on. Dori sul Portale Unico della Giustizia e sull’equo compenso con la senatrice Stefani) continua serrata l’interlocuzione tra l’organismo di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana e i parlamentari sulle proposte di riforma della professione forense.


Donna, vita, libertà | 8 marzo 2023 Giornata internazionale della donna, le iniziative di OCF

L’Organismo Congressuale Forense, in occasione della giornata internazionale della donna,  riafferma con convinzione il suo impegno nella tutela e promozione dei diritti delle donne e dell’uguaglianza di genere e in generale della lotta contro ogni forma di discriminazione. Richiama l’attenzione sulla situazione delle donne in Iran e ne fa proprie le istanze di vita e libertà.

Il grido “donna, vita, libertà” coniato dalle  attiviste curde,  si è poi diffuso  nelle proteste  di  tutto il mondo a seguito della morte di Mahsa Amini  nel 2022,  arrestata dalla polizia morale per aver violato la legge sull'obbligo dell'hijab, avendolo indossato in maniera «impropria»,   lasciando scoperta una ciocca di capelli. Questo gesto le è costato la vita ma il suo sacrificio ha dato avvio ad una straordinaria mobilitazione di protesta che sta attraversando tutta la società iraniana che ha avvicinato tra loro le donne e gli uomini del mondo intero che, per aderire alla protesta, si sono simbolicamente tagliati ciocche di capelli così chiedendo la libertà di scelta per tutti e rivendicando i diritti di ciascuno.

Libertà per cui si  batte anche Nasrin Sotoudeh, avvocata e attivista per i diritti umani arrestata e condannata a 38 anni di carcere e a 148 frustate per aver assunto la difesa delle donne che protestavano contro l’obbligo d’indossare lo hijab. Le accuse contro di lei sono conseguenza del suo  lavoro in favore del rispetto dei diritti .

OCF esprime sconcerto e viva preoccupazione per tutte le donne costrette a vivere senza poter esprimere la propria individualità, assoggettate a regimi illiberali che coartano la libertà con l’uso della violenza. Ogni avvocato che si fregi del privilegio di difendere i  diritti non può non essere al loro fianco. OCF, in occasione della giornata dell’8 marzo, ha deciso di dare voce a due giovani donne iraniane che hanno raccontato i loro sogni , speranze,  e le loro aspettative ai colleghi del dipartimento pari opportunità.

L’8 marzo rappresenta l’occasione annuale per tracciare un bilancio dei progressi compiuti in questo ambito ma soprattutto per riconoscere le sfide che ancora abbiamo davanti e rilanciare il nostro impegno per affrontarle.

Quello di OCF inizia dall’IRAN per arrivare alla nostra realtà , con un progetto che parte dall’8 marzo e che non si conclude con la giornata ma che prevede una  fattiva collaborazione con i neo eletti CPO sul territorio nazionale nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione su tutti  gli  aspetti  della parità nell’accesso e nell’esercizio della professione.

Un impegno concreto dunque di contrasto alla violenza di genere e per lo sviluppo dell’ empowerment femminile finalizzato al raggiungimento della parità di genere, già obiettivo 5 dell’agenda 2030 ONU.

Pega Moshir Pour è una scrittrice e attivista iraniana. Guarda il video:

Verso l'8 marzo | Pegah Moshir Pour

Kiana Tajammol è un’attrice, regista e artista visiva iraniana. Guarda il video:

Verso l'8 marzo | Kiana Tajammol

https://youtu.be/qTwj92ZAVjU

 

https://youtu.be/EWXnubi1X1U


Mediazione e giustizia riparativa, OCF in Vaticano

Una delegazione di OCF rappresentato dagli avvocati Scialla, Dalla Bona, Pezzali, Di Salvo e Catalano, su invito della fondazione Fratelli Tutti, ha partecipato al simposio “La giustizia biblica e la fraternità" presso l’aula nuova del Sinodo della basilica di S. Pietro per condividere le esperienze dell’avvocatura con altre realtà sociali e professionali sui temi della mediazione e della giustizia riparativa.
Nel 2023 i prossimi incontri sono previsti nelle date 23 settembre e 2 dicembre.


Contributo integrativo minimo 2023, l’intervento dell’OCF

Scialla: “L’avvocatura, nel pieno della grave crisi economica, è stanca e arrabbiata: non è prudente abusare della sua pazienza”

Desta grave preoccupazione nell’Organismo Congressuale Forense la decisone dei ministeri del lavoro e dell’economia che hanno negato l’approvazione della delibera adottata dal comitato dei delegati di Cassa forense il 16 settembre 2022, concernente l’estensione al 2023 dell’esonero del pagamento del contributo integrativo minimo, già sospeso nel periodo 2018/2022.

La mancata sospensione -spiega il coordinatore OCF Mario Scialla- colpisce gli avvocati con i redditi più bassi in modo incomprensibile. Ciò che indigna di più, però, non sono tanto le non condivisibili ragioni tecniche alla base del diniego - che saranno adeguatamente contestate da Cassa forense che si è riservata l’impugnazione del provvedimento- ma alcuni passaggi della decisione, che dimostrano la totale mancanza di conoscenza di quella che è la difficile situazione che da anni vive l’avvocatura”.

Nella decisione dei ministeri vigilanti, infatti, si stigmatizza il fatto che circa un terzo degli iscritti dichiari un fatturato inferiore a 17.750 euro e quindi si invita Cassa forense ad effettuare un puntuale approfondimento su costoro “i quali, -ci si spinge ad ipotizzare- probabilmente, esercitano altre professioni per le quali è richiesta l’iscrizione ad un albo o, ancor peggio, sono lavoratori dipendenti”.

Questa affermazione -continua il Coordinatore- dimostra, chiaramente, che chi vigila su Cassa forense non ha la minima idea di cosa significhi, in questi anni, lavorare e produrre reddito, cercando di assicurare la difesa, nonostante le pesanti disfunzioni della giustizia”.

Nessuna iscrizione ad altro albo o svolgimento di lavoro dipendente dunque ma penuria di redditi che verrà appesantita da una scelta politica precisa: non voler aiutare l’avvocatura, lasciandola sempre più sola, a combattere con le conseguenze sociali ed economiche di pandemia e guerra”.

Oggi c’è una bella differenza tra chi, nell’ambito della pubblica amministrazione, vive molto più “comodamente” la crisi, senza temere nulla dal punto di vista economico e chi, invece, dalla improduttività e inefficienza della giustizia deve trarre il suo sostegno, difendendo i diritti dei cittadini”.

L’avvocatura -conclude il coordinatore Scialla- va aiutata e non mortificata. All’avvocatura va ridata la giusta dignità che merita. Diversamente, si rischia una sua reazione”.


Prato, deposito ricorsi bloccato | L'intervento dell'Organismo Congressuale Forense

L'Organismo Congressuale Forense, preso atto della clamorosa decisione del Presidente del Tribunale di Prato, non condivisa con l'Avvocatura locale, di bloccare il deposito dei ricorsi per decreto ingiuntivo al Giudice di Pace di Prato; considerato che l’Avvocatura è impegnata nell’ambito dei procedimenti di mediazione, di negoziazione assistita e di arbitrato; che è necessario garantire tutela a tutti i diritti e immediatezza nella risposta alla richiesta di tutela del credito, porrà in essere tutte le iniziative necessarie affinché venga attribuita alla competenza dell'Avvocatura la possibilità di emettere decreti ingiuntivi.


Addio ad Angelo Proserpio, il ricordo di OCF

E’ mancato nella notte l’avvocato Angelo Proserpio, già presidente del COA di Busto Arsizio e presidente dell’Unione Lombarda degli ordini forensi nonché componente dell’assemblea dell’Organismo congressuale forense nel precedente mandato. L’avvocato Proserpio ha portato avanti con serietà tutti i suoi impegni istituzionali nonostante la severa malattia che lo accompagnava da alcuni anni, mantenendo sempre la sua serenità e signorilità. Ha sempre creduto nell’avvocatura e ha sempre espresso la sua fiducia nei giovani colleghi. Manca ora una grandissima personalità sobria, elegante, colta e profonda.
OCF ne ricorda gli interventi sempre garbati e profondi e l’impegno generoso, l'esempio e l'insegnamento ed esprime vicinanza alla famiglia, ai suoi colleghi ed amici per la sua perdita.

Caso GIP Roma, OCF: "Difesa tecnica obbligatoria, intervengano il Ministero, CSM e Presidente del Tribunale"

Con comunicato del 19 febbraio 2023, l’Associazione Difensori di Ufficio Italia rendeva noto che un Gip del Tribunale di Roma, nell’avviso di fissazione di udienza, inseriva la seguente frase: “La persona indagata che, come suo diritto, non voglia comparire all’udienza e voglia limitarsi ad attendere la decisione del Giudice senza trovarsi nella condizione di dover retribuire il Difensore d’ufficio, contatti quindi il Difensore come sopra nominatole e lo inviti espressamente e formalmente, a mezzo Posta Elettronica Certificata o racc. A.R. o in altro documentato modo, a non comparire all’udienza fissata ed in generale a non svolgere alcuna attività difensiva.”
"Il Giudice in questione, -ha commentato il coordinatore OCF, Mario Scialla- con un breve tratto di penna, ha fatto venir meno articoli della Costituzione, principi fondamentali dell’ordinamento e giurisprudenza della Consulta che, dai tempi dei processi alle Brigate Rosse, ha ribadito l’obbligatorietà della difesa tecnica".
"L’errore -continua Scialla- è talmente grave e clamoroso che non merita discussione o ipotesi interpretative: deve essere immediatamente corretto".
"L’Organismo Congressuale Forense -conclude il Coordinatore- si rivolge pertanto all’Onorevole Ministro della Giustizia chiedendo un suo pronto intervento, così come al Consiglio Superiore della Magistratura ed al Presidente del Tribunale di Roma per gli aspetti di loro competenza e monitorerà la situazione, riservandosi ogni e più opportuna iniziativa".