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Assemblea 15-16 Giugno, Ordine del Giorno

La prossima settimana si riunisce nuovamente l’assemblea dell’Organismo Congressuale Forense presso la sede di Cassa Forense, dalle ore 15,30 alle ore 19,00 di venerdì 15 giugno 2018 e con prosecuzione sabato 16 giugno 2018 dalle ore 9,30 alle ore 14,00.
Questo l'Ordine del Giorno:

1) Approvazione verbali (Segretario);
2) Aggiornamento Coordinatore;
3) Aggiornamento Segretario;
4) Aggiornamento Tesoriere;
5) Iniziative per la presentazione dell’Organismo al Governo ed alle Commissioni Parlamentari (Coordinatore);
6) Privacy: esiti dell’Audizione in Senato presso la Commissione Speciale per l’esame degli atti del Governo in merito allo “schema di decreto legislativo recante disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679” (Stanchi);
7) Aggiornamento in merito alla cd. “gestione separata INPS” (Rossi);
8) Approntamento sede dell’OCF (Tesoriere– Preti);
9) Congresso Nazionale di Catania:
a- Aggiornamento in merito agli aspetti organizzativi (Segretario);
b- Dibattito assembleare sui temi Congressuali (referenti dei temi);
10) Liquidazione OUA: problematiche di interesse dell’OCF (Segretario – Callegaro);
11) Varie ed eventuali.


Comunicato Stampa Organismo Congressuale Forense

I migliori auguri di buon lavoro al nuovo Governo da OCF con l’auspicio di una collaborazione immediata e fattiva con l’Avvocatura.

“Sincere felicitazioni e auguri di buon lavoro al nuovo Governo”. L’Organismo Congressuale Forense scrive al Presidente del Consiglio dei Ministri, prof. avv. Giuseppe Conte e al Ministro della Giustizia, avv. Alfonso Bonafede, auspicando una collaborazione immediata e fattiva per le riforme che riguardano l’Avvocatura.
“Il sistema Giustizia del nostro Paese - si legge nella lettera - ha bisogno di interventi mirati e condivisi da tutte le componenti politiche e sociali perché sia garantita efficienza e modernità in un contesto sociale con una visione europea. In questo ambizioso programma l’Avvocatura, da tempo, offre il suo contributo perché si rimetta in moto un grande volano culturale sui temi della Giustizia, nel senso che occorre riaffermare i principi di democrazia e di legalità, ricostruire uno spirito civico diffuso, un’etica pubblica condivisa da contrapporre all’attuale decadenza e disillusione; occorre cioè ridare fiducia agli operatori del settore, avvocati per prima, per una reale possibilità di cambiamento”.
>Nel lettera anche la richiesta di un incontro in tempi brevi con l’Ufficio di Coordinamento in modo da poter illustrare al Presidente e al Ministro tutte le iniziative in atto per un migliore funzionamento della Giustizia in vista del XXXIV Congresso Nazionale Forense che si terrà a Catania dal 4 al 6 ottobre prossimi.


Sentenze di Palermo e Genova su Operazione Poseidone

Pubblichiamo gli estremi di alcune sentenze in riferimento all'Operazione Poseidone.

Si tratta di un importante passo in quella battaglia che da mesi stiamo portando avanti per bloccare l’operazione Poseidone che rischia di mettere definitivamente in ginocchio migliaia di giovani colleghi, già in grosse difficoltà.

Nelle scorse settimane abbiamo chiesto al Ministro di intervenire invitando l'INPS a sospendere immediatamente ogni azione esecutiva della operazione Poseidone, che noi riteniamo illegittima e che, tra l'altro, sta arrecando un irreparabile danno ai giovani professionisti di età compresa tra i 30 e 40 anni e con un reddito inferiore ai 5000 che sono stati già costretti a cancellarsi dai rispettivi albi.
Adesso auspichiamo che il neo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che, tra l’altro è un avvocato e ben conosce la vicenda, intervenga nella direzione da noi auspicata.

       


BARI. OCF “Visita del CNF segno di attenzione dell’Avvocatura alla grave situazione di disagio che stanno vivendo i nostri colleghi". Lunedì visita anche di OCF.

“La visita del presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, a Bari è segno tangibile della vicinanza dell’Avvocatura italiana ai colleghi baresi e alla cittadinanza tutta per i gravi disagi che stanno vivendo dopo la dichiarazione di inagibilità del tribunale”. Così il coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, Antonio Rosa.
“Lunedì mattina insieme ai componenti del coordinamento, Giovanni Malinconico e Armando Rossi, sarò in visita dal presidente dell’Ordine degli avvocati, Giovanni Stefanì, per dire a chiare lettere che l’OCF è al suo fianco in questa battaglia e che non li lasceremo soli”.


Comunicato Stampa Organismo Congressuale Forense

Gli avvocati non sono tenuti a pagare l’INPS. Soddisfazione OCF per la pronuncia della sezione lavoro della Corte d’Appello di Palermo.

L’Organismo Congressuale Forense esprime grande soddisfazione per la sentenza con la quale la sezione lavoro della Corte d'appello di Palermo, ribaltando decine di pronunce di primo grado sul tema, stabilisce che l’avvocato “non è tenuto al pagamento in favore dell'Inps”.
“Si tratta - evidenzia il coordinamento OCF - di un importante passo in quella battaglia che da mesi stiamo portando avanti per bloccare l’operazione Poseidone che rischia di mettere definitivamente in ginocchio migliaia di giovani colleghi, già in grosse difficoltà. Nelle scorse settimane - continua il Coordinamento - abbiamo chiesto al Ministro di intervenire invitando l'INPS a sospendere immediatamente ogni azione esecutiva della operazione Poseidone, che noi riteniamo illegittima e che, tra l'altro, sta arrecando un irreparabile danno ai giovani professionisti di età compresa tra i 30 e 40 anni e con un reddito inferiore ai 5000 che sono stati già costretti a cancellarsi dai rispettivi albi. Adesso, anche alla luce di questa pronuncia, auspichiamo che il neo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che, tra l’altro è un avvocato e ben conosce la vicenda, intervenga nella direzione da noi auspicata.


Conclusa in Commissione Speciale al Senato, audizione di OCF su dlgs Privacy

“Ogni innovazione è una occasione di crescita. Bene a una normativa europea che traghetti le regole sul trattamento dei dati nella società 4.0, positiva la tecnica di normazione per principi e la responsabilizzazione autonoma degli operatori, ma la trasposizione nel contesto di regole nazionali non è scevra da criticità, anche di conformità a costituzione specie per l’assenza di parametri oggettivi che possano integrare principi di adeguatezza che cosí, in assenza di misure minime da adottare, possono risultare in pregiudizio di diritti soggettivi e possibilità di difesa”.
Questo in sintesi il messaggio portato oggi dal Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, Antonio Rosa, all’attenzione della Commissione Speciale, nel corso dell’Audizione che si è svolta al Senato per discutere di atti urgenti del Governo.
“I problemi posti dal GDPR sono principalmente quelli connessi alla necessità di adeguamento costituzionale di una norma che incide su diritti fondamentali e lo fa muovendosi per concetti generali, ponendo un problema di concreta applicazione. Occorre - ha evidenziato Rosa riferendosi anche in modo specifico alla categoria dei professionisti- identificare, in primo luogo e a stretto giro, il concetto di adeguatezza. In assenza di questa identificazione la normativa europea, infatti, risulta di fatto foriera di elevata criticità e idonea a rendere i professionisti passibili di sanzioni per violazioni determinate non da scelte consapevoli ma dalla poca chiarezza della normativa”.
Dalla Commissione è stata manifestata ampia apertura rispetto alle richieste espresse e consapevolezza delle difficoltà che riguardano oggi l’applicazione del GDPR.
Ampia è apparsa anche, tra le istituzioni dell’avvocatura, la condivisione delle linee di critica delle scelte normative di adeguamento.
Erano presenti per OCF, insieme al coordinatore Antonio Rosa: Giovanni Malinconico; Armando Rossi e Andrea Stanchi. Convocati per l’audizione anche: il Consiglio Nazionale Forense; l’Associazione Italiana Giovani Avvocati e il Movimento Forense.


L’OCF esprime solidarietà alle istituzioni giudiziarie baresi: “Situazione denunciata da anni. Indifferenza sconcertante”

L’Organismo Congressuale Forense esprime solidarietà ai Colleghi e alle Istituzioni giudiziarie del Foro di Bari dove, da giorni, i processi vengono celebrati in una tensostruttura a causa dell’inagibilità del palazzo di via Nazariantz, sede del Tribunale penale e della Procura.
“La questione - scrive l'Ufficio di Coordinamento OCF in una lettera inoltrata al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì; al Presidente del Tribunale, Domenico De Facendis e al Procuratore della Repubblica, Giuseppe Volpe - suscita profonda preoccupazione sia per i rischi che l’esercizio delle attività giurisdizionali possa subire conseguenze pregiudizievoli, con specifico riferimento alle condizioni emergenziali in cui dovrà essere esercitata, sia per il fatto che l’intera vicenda possa essere percepita come il segnale di una scarsa attenzione delle istituzioni centrali rispetto all’esercizio della Giurisdizione sul territorio.
La cosa che lascia sconcertati di fronte a quanto sta accadendo - evidenzia il Coordinamento - è che la situazione fosse nota e che nessun intervento sia stato predisposto per scongiurare quanto sta accadendo nonostante le numerose segnalazioni inoltrate alle autorità ministeriali.
In sinergia con il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Bari - conclude l'Ufficio di Coordinamento - valuteremo le iniziative più opportune da intraprendere affinché la questione sia affrontata e risolta dalle autorità competenti con la sollecitudine e la pronta efficacia che la sua gravità merita”.


L’Organismo Congressuale Forense scrive al Garante per la Privacy: GDPR poco chiaro. Si sospenda l’applicazione delle sanzioni.

“Si sospendano le sanzioni relative al nuovo GDPR (Regolamento UE 2016/679) fino a quando i professionisti non verranno posti nelle condizioni di adeguarsi alla normativa”. Così, in una lettera inoltrata al Presidente dell’Autority, Antonello Giuseppe Soro, il Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, Antonio Rosa.
“Il GDPR - si legge - così come predisposto è di difficile applicazione: da un lato non è chiaro nella sua formulazione; dall’altro non è ancora stato pubblicato il decreto di attuazione cosa che, di fatto, rende quasi impossibile per i professionisti agire a norma. Inoltre - continua Rosa - la legittima ansia di essere passibili di rigide sanzioni sta prestando il fianco ad azioni speculative di molti operatori che offrono consulenze in materia a fronte di corrispettivi da migliaia di euro, contribuendo a mettere in ginocchio una categoria che più di altre sta soffrendo della crisi”.
Il Coordinamento dell’Organismo di vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana chiede quindi al Garante: “di intervenire in tempi rapidi affinché sia concessa una proroga per l’adeguamento da parte dei professionisti italiani alla normativa europea; di fornire modelli volti a semplificare gli adempimenti esecutivi necessari per l’adeguamento alla normativa da parte dei professionisti e, infine, di chiarire lo scopo e la natura delle sanzioni e di specificare tempi e modi di applicazione”.

LEGGI LA LETTERA INVIATA


Assemblea 11-12 Maggio, Ordine del Giorno

Questa settimana l'Assemblea si riunisce. Questo l'Ordine del Giorno:

VENERDÌ 11 MAGGIO 2018, ORE 15,30/19,00

1) Comunicazioni Segretario
2) Comunicazioni Tesoriere
3) Comunicazioni Coordinatore su iniziative OCF
4) INPS - Operazione Poseidon: aggiornamento (Rossi)
5) XXXIV Congresso Nazionale Forense:
a- Aggiornamento sui lavori del Comitato Organizzatore
b- presentazione dei blog tematici
c- aggiornamento sui gruppi di lavoro

 

SABATO 12 MAGGIO 2018, ORE 9,30/13,00

6) ore 9,00-10,00: eventuale prosecuzione dei lavori sugli argomenti all’odg del 20.04.2018 non esauriti
7) Varie ed eventuali
8) Riunione gruppi di lavoro sui temi congressuali


Comunicato Stampa Organismo Congressuale Forense

L’OCF scrive al Presidente del Consiglio e al Ministro del Lavoro. “Giovani avvocati al collasso si blocchi subito l’operazione Poseidone”.

<<Segnaliamo l’urgenza di provvedere invitando l’INPS a sospendere immediatamente ogni azione esecutiva della operazione Poseidone dal momento che potrebbe essere illegittima e, tra l’altro, reca un irreparabile danno ai giovani professionisti di età compresa tra i 30 e 40 anni e con un reddito inferiore ai 5000 che sono stati già costretti a cancellarsi dai rispettivi albi>>.
Così in una lettera il Coordinamento dell’Organismo Congressuale Forense rivolge un appello al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro del Lavoro chiedendo loro di intervenire con tempestività.
<<Non si tratta di una presa di posizione contro l’INPS ma della necessità di ristabilire una giustizia sociale che in questo caso è stata calpestata.
Tra giugno e luglio 2015 – spiega il Coordinamento – l’INPS ha ripreso l’operazione Poseidone iscrivendo d’ufficio alla propria gestione separata, centinaia di migliaia di professionisti, avanzando richieste pari a 2.500/3.000 euro ad avviso (in alcuni casi fino a 30.000 euro). Ciò, nonostante la stessa Relazione accompagnatoria per la conversione in legge del D. L. 6/7/2011 n. 98 art. 18 (sulla quale si fonderebbe la pretesa dell’Istituto) evidenziasse che sono soggetti alla iscrizione alla Gestione Separata Inps coloro che svolgono attività il cui esercizio NON è subordinato ad appositi albi o elenchi>>. Non solo. A lasciare indignati i componenti dell’Assemblea OCF che hanno deliberato di rivolgersi al Presidente del Consiglio e al Ministro del Lavoro, inoltre, è il fatto che i versamenti richiesti, accompagnati da sanzioni pari a quasi il 100% dell’importo, tra l’altro non concorrono a formare il montante previdenziale dei contribuenti ma entrano per legge nel bilancio ordinario dell’Ente.
<<Non possiamo restare sordi al grido d’allarme di decine di giovani avvocati disperati, costretti a chiedere finanziamenti per adempiere alla prestazione richiesta al posto di organizzare il proprio futuro il cui percorso si fa sempre più scivoloso. Chiediamo – conclude l’OCF – alla politica di intervenire in modo deciso per aiutare concretamente i giovani professionisti, avvocati e non solo, che oggi si trovano in grosse difficoltà per cause non imputabili ad una loro responsabilità. Siamo fiduciosi che chi di dovere non potrà restare sordo al nostro appello.>>