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Referendum sulla prescrizione: lettera di OCF alle Regioni

La lettera del Coordinatore di OCF avv. Giovanni Malinconico ai Presidenti delle Regioni ed ai Presidenti dei Consigli Regionali in merito all’indizione di un referendum ad iniziativa regionale per l’abrogazione della riforma sulla prescrizione penale intervenuta con la legge n. 3/2019 entrata in vigore il 1^ gennaio 2020.

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C'era una volta il giusto processo

C'era una volta la giurisdizione, parafrasando Sergio Leone. C'era una volta il diritto dei cittadini di rivolgersi a un giudice terzo per difendere i propri diritti.
Un elemento evidentemente superfluo, secondo il Governo guidato dal professor Giuseppe Conte, che dopo la riforma della prescrizione e prima ancora del processo civile, ha manifestato l'intenzione di mettere mano anche al processo tributario riducendo i gradi di giudizio a due nel nome di una malintesa esigenza di celerità del processo stesso.
Per l'Organismo Congressuale Forense, organo di rappresentanza politica dell'Avvocatura Italiana, si tratta dell'ennesima aggressione al diritto dei cittadini al giusto processo, che verrebbero ulteriormente compressi con una riforma del tutto avulsa dalle problematiche proprie del processo tributario.
Il rito tributario meriterebbe, al contrario, un sistema di riforme che ne rafforzino la natura di processo realmente “giusto” in conformità ai principi dell’art. 111 della Costituzione, nel quale un Giudice terzo e professionale, facilmente accessibile dal Cittadino, giudichi fornendo la risoluzione dei conflitti con rapidità ed efficienza, in un procedimento in cui le parti abbiano pari dignità e pari strumenti e diritti di difesa, come affermato con forza dal XXXIV Congresso Nazionale Forense con il “Manifesto dell’Avvocatura Italiana per l’effettività della tutela dei Diritti e per la salvaguardia della Giurisdizione” approvato nella sessione svoltasi a Roma lo scorso 6 aprile 2019.
Per questo l’Organismo Congressuale Forense, nel prendere atto delle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio dei Ministri, esprime piena condivisione delle preoccupazioni espresse dall’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi.
La questione, conclude l'OCF in una nota, può essere adeguatamente affrontata solo con l’avvio urgente di un consapevole esame dei progetti di legge di riforma già in essere e con l’ascolto preventivo dell’Avvocatura, in un adeguato percorso di approfondimento.

 


Prescrizione, Malinconico (OCF): Italia - Germania 4 a 1 ma per la durata dei processi

* Italia - Durata complessiva processo penale: 1377 giorni
(310 giorni in primo grado, 876 in secondo e 191 in Cassazione)
* Germania - Durata complessiva processo penale: 339 giorni
(117 giorni in primo grado, 127 in secondo e 95 nel terzo grado)
Rapporto 2018 European Commission for the efficiency of justice (Cepej) (su dati 2016)

Fa piacere che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per spiegare che la sospensione della prescrizione non è un obbrobrio giuridico, citi la Germania come uno dei paesi dove esiste una normativa simile. Lo stesso premier tuttavia aggiunge saggiamente che "rischieremmo di andare in difficoltà sul piano della garanzia ai diritti dei cittadini senza meccanismi di garanzia per la durata ragionevole del processo".
"Per questo abbiamo ritenuto di rendergli un servizio di una qualche utilità - commenta Giovanni Malinconico, coordinatore dell'Organismo Congressuale Forense - ricordando i dati contenuti nel Rapporto Cepej del Consiglio d'Europa (allegato ndr.) sulla durata dei processi penali nei due paesi (https://www.coe.int/en/web/cepej/special-file-publication-2018-edition-of-the-cepej-report-european-judicial-systems-efficiency-and-quality-of-justice-)".

"Basta un colpo d'occhio per verificare che in Germania un procedimento penale dura un quarto di quanto dura in Italia - continua Malinconico - In primo grado peraltro, il nostro dato è il peggiore di tutti insidiato solo da Cipro con 304 giorni, a fronte di una media europea che è invece di 138 giorni".

"Ben venga dunque il proposito di agire sulla ragionevole durata del processo - conclude il coordinatore - ma forse sarebbe stato meglio fare il contrario: prima studiare con i vari soggetti che operano nella giustizia meccanismi adeguati di velocizzazione dei procedimenti, e poi imitare gli altri paesi europei sulla prescrizione sospesa. Italia - Germania 4 a 1 infatti in questo caso non è un bel risultato"

 

 


Assemblea 20-21 Dicembre, Ordine del Giorno

La prossima assemblea dell’Organismo Congressuale Forense si svolgerà presso la Sede dell’Organismo sita in Roma, via Valadier n. 42, dalle ore 15,30 alle ore 19,00 di venerdì 20 dicembre 2019 e con prosecuzione sabato 21 dicembre 2019 dalle ore 9,30 alle ore 14,00.

Questo l'Ordine del Giorno:

1) Rapporti con il Ministro;
2) Riforma del processo civile;
3) Relazione di aggiornamento sulle attività dell’UC e sugli incontri con i presidenti delle Associazioni forensi;
4) Relazione sull’audizione del 4.12.19, innanzi la Commissione giustizia della Camera in tema di prescrizione, riflessione sulla recente astensione ed eventuali ulteriori iniziative in merito all’imminente entrata in vigore della legge sulla prescrizione penale;
5) Articolazione del progetto “I cantieri dell’Avvocatura”;
6) Riforma della Legge professionale - esiti dell’attività del gruppo di lavoro;
7) Recupero della giustizia di prossimità;
8) Progetto sulle attività di accreditamento per l’anno 2020;
9) Aggiornamento dei referenti dei gruppi di lavoro.
10) Esame ordinanza del Tribunale di Roma n. 56472/2019. Determinazioni in merito”. (Coordinatore);
11) Varie ed eventuali.

 

 

 


Lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

La lettera dell'Organismo Congressuale Forense inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte in merito alle recenti dichiarazioni del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sulla prescrizione penale.


"SOTTO PROCESSO PER SEMPRE", campagna social degli avvocati contro la prescrizione infinita

Una campagna social molto incisiva per dire no allo stop della prescrizione voluta dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Contro la riforma si muove l'Organismo Congressuale Forense, perché "accettarla significa non solo violare la costituzione, ma ammettere il fallimento del nostro sistema giudiziario", spiega Giovanni Malinconico, coordinatore dell'OCF.
In uno dei manifesti diffusi su Facebook si racconta la storia di Sabrina, commercialista sotto inchiesta per nove anni per riciclaggio, che ha visto la sua vita professionale distrutta da un'indagine per la quale il Gup ha finalmente dichiarato il non luogo a procedere. Una storia vera, per la quale è stato cambiato solo il nome, per tutelare la protagonista ed evitare che al danno del processo si aggiunga quello della gogna mediatica, "in un Paese nel quale, secondo autorevoli esponenti della magistratura, gli assolti sono solo colpevoli che l'hanno fatta franca".
"È riduttivo pensare infatti solo agli effetti, seppur aberranti, che il maturare della prescrizione produce quando il processo si svolge nei confronti di imputati colpevoli - spiega l'avvocato Malinconico - Ci dobbiamo chiedere cosa accadrebbe agli innocenti costretti a subire gli effetti devastanti di un giudizio destinato a non estinguersi mai. Come Avvocati e come OCF ci opponiamo, ci siamo opposti e continueremo a farlo contro questa riforma. Si intervenga sulla durata dei processi senza compromettere il diritto alla giustizia. Noi staremo sempre dalla parte del diritto e dei diritti di tutti, nessuno escluso. Non possiamo accettare che la demagogia guadagni spazio distruggendo secoli di cultura giuridica fondata su un principio millenario come in dubio pro reo - conclude Malinconico - Per spiegarlo a Bonafede, meglio un colpevole assolto che un innocente in galera".

        

 


Congratulazioni a Marta Cartabia, neopresidente della Corte Costituzionale

L’Organismo Congressuale Forense augura buon lavoro alla giudice costituzionale Marta Cartabia, prima donna eletta Presidente della Corte Costituzionale. La giudice è stata eletta con 14 voti a favore su 15, perché lei si è astenuta, a sottolineare il grande valore professionale e la fiducia che i giudici ripongono in questa scelta.
La sua elezione è un passo avanti per le istituzioni di questo Paese.
"Ho rotto un cristallo - le sue prime parole - spero di fare da apripista. Spero di poter dire in futuro che anche da noi età e sesso non contano. Perché in Italia ancora un po' contano".


Comunicato Stampa Organismo Congressuale Forense

Riforma del processo civile

L’Organismo Congressuale Forense, nel prendere atto dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del testo del disegno di legge delega per la riforma del processo civile, riserva le opportune considerazioni all’esito dei lavori dell’apposito dipartimento a suo tempo costituito e salve le prerogative dell’Assemblea.

Rileva che il testo ha recepito e conserva molte delle importanti modifiche apportate all’originario ed inaccettabile testo all’esito del confronto attuato nel tavolo di lavoro ministeriale, in accoglimento delle richieste formulate dall’Avvocatura in conformità alla volontà espressa dal XXXIV Congresso Nazionale Forense nei deliberati assunti a Catania il 5.10.2018.

Suscitano invece sorpresa e disappunto le modifiche apportate al testo concertato senza alcuna preventiva consultazione con l’Avvocatura e in specie con l’Organismo deputato all’attuazione dei deliberati congressuali.

Inaccettabile è sicuramente l’esclusione dalla delega della revisione dell’art. 2113 del codice civile volta a potenziare la negoziazione assistita in materia di lavoro, in forza di principi concertati al tavolo di lavoro, già da lungo tempo condivisi da entrambe le forze politiche di governo e presenti in numerose bozze di riforma del processo civile: si tratta di una modifica rispetto alla quale l’OCF esprime ferma opposizione.

Ma più ancora preoccupa il metodo seguito dal Ministro della Giustizia il quale, abbandonando unilateralmente la prassi virtuosa seguita nei primi mesi del corrente anno, ha cessato da oltre cinque mesi ogni forma di consultazione con l’Organismo che rappresenta la voce libera, autonoma, indipendente e non vigilata dell’Avvocatura Italiana.

Si tratta di una deriva illiberale, tanto più grave in quanto sono rimaste totalmente prive di risposta le richieste di confronto inoltrate al Guardasigilli sia per via informale che in modo formale (da ultimo con la nota del 14.11.2019), rispetto alla quale l’Organismo Congressuale Forense valuterà ogni più opportuna iniziativa, anche in vista dell’iter parlamentare del DdL di delega e del successivo percorso di redazione dei decreti delegati.