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Cerimonia di intitolazione della Sala Assemblee dell'OCF all'avv. Antonio Rosa

 In memoria del Presidente avv. Antonio Rosa  – Prof. Guido Alpa

Roma, nella sede dell’OCF, il 19 novembre 2021

 

Caro Presidente,
cara Giulia,
cari Amici, 

ho accettato con commozione l’invito rivoltomi dall’ Organismo congressuale forense, tramite l’amico Alessandro Vaccaro, di rievocare la figura di Antonio Rosa tratteggiando il ricordo della sua figura istituzionale e professionale. Con Antonio abbiamo avuto frequenti occasioni di incontro, di scambio di opinioni, di lavoro comune e talvolta abbiamo condiviso anche la difesa professionale. Il suo tratto, che appare immediatamente dalle immagini che abbiamo impresse nella memoria, o che emergono dai siti di internet, è quello di un signore elegante ed equilibrato; il suo modo di esprimersi, il suo modo di ragionare, di proporre, di discutere, quello di un interlocutore trasparente, corretto, capace, saggio oltre che molto competente. Il suo terreno di elezione, la mediazione, piuttosto che il conflitto, l’ascolto piuttosto che il rigetto delle opinioni altrui, la ragionevolezza piuttosto che la ricerca della conflittualità. 

Talvolta condita di ironia, e di autoironia – virtù sempre più rara in un mondo che spinge le persone ad autoaffermarsi e a porsi in evidenza – la sua prosa segna le cadenze di un percorso istituzionale che dall’ Ordine di Verona, di cui per diversi anni è stato presidente, lo ha portato a coordinare gli Ordini forensi del Triveneto e poi ad essere il primo coordinatore dell’OCF. Pur avendo una formazione ed anche una vocazione istituzionale, ha sempre tenuto buoni rapporti con le altre componenti dell’avvocatura, pensando – come non essere d’accordo con lui – che pur con diverse finalità e pur aggregando differenti interessi, tutti gli organi e le componenti dell’Avvocatura fossero votati al progresso della nostra professione, al suo svecchiamento, al suo migliore adattamento ai tempi che cambiano, in un civile confronto di idee e di programmi. 

Le occasioni di incontro più gratificanti per me sono state quelle correlate con il percorso della legge sulla professione forense: Antonio vedeva lontano, e già dai primi anni della mia presidenza al CNF – parlo del 2004 e degli anni successivi – aveva inteso che occorreva dare impulso ad una disciplina che recuperasse il ruolo portante dell’ Avvocatura nella storia del nostro Paese e che lo stesso ruolo dell’ Avvocato dovesse essere rimeditato tenendo conto dell’ integrazione del mercato europeo, della persistente crisi della amministrazione della giustizia, della qualificazione degli avvocati in tutte le fasi del loro percorso professionale, della aggregazione degli avvocati negli studi professionali, e quindi dei rapporti che l’ Avvocatura ha con le Casse di previdenza, con le altre professioni, con il Ministero della Giustizia, con il Governo e il Parlamento, con la Magistratura, in tutte le sue componenti, e anche con le altre Avvocature europee. 

Abbiamo difeso insieme l’autonomia e l ‘indipendenza dell’ Avvocatura di fronte alle spinte sollevatesi nel primo decennio del nuovo secolo verso un libero mercato che tendeva ad uniformare lo status e il ruolo dell’ avvocato con quello di qualsiasi altro prestatore di lavoro autonomo o addirittura con il ruolo dell’ imprenditore; quasi che il conseguimento del titolo di studio, la pratica forense, l’esame di abilitazione, l’aggiornamento continuo, l’osservanza del codice deontologico e la soggezione alle sanzioni interdittive della professione, le menzioni in Costituzione, l’ accesso alla Corte costituzionale e alla Corte di Cassazione, i versamenti di contributi di solidarietà per la previdenza forense configurassero una attività assimilabile a quella dell’ operatore economico tout court, erogatore di servizi e quindi parte di un sistema di mercato valutabile solo in termini di profitti e rischi, concorrenza e risultati tangibili. 

Proprio insistendo sulla competenza e sul corretto e leale esercizio della professione, abbiamo ottenuto un largo riconoscimento espresso nei principi con cui si apre la nuova disciplina dell’Avvocatura: principi che sembrano scolpiti sulla pietra, incorporando i valori che ci sono stati trasmessi dalla tradizione, ma che si uniformano ai principi costituzionali. Essi emergono dagli artt.1 e 2 della legge professionale e dallo stesso Codice deontologico che non è stato imposto all’ Avvocatura ma liberamente scelto dall’ Avvocatura come propria stella polare: 

L’avvocato – recita l’art.9 – deve esercitare l’attività professionale con indipendenza, lealtà, correttezza, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza, tenendo conto del rilievo costituzionale e sociale della difesa, rispettando i principi della corretta e leale concorrenza. 

L’ impianto della riforma così come il testo del codice deontologico che ne è derivato sono stati discussi in tante riunioni che il CNF, dopo la stagione dell’approvazione della direttiva Bolkestein , i decreti delegati del Governo, le reazioni dell’ Avvocatura compatta, aveva organizzato con gli Ordini e le Associazioni e i loro organismi rappresentativi: ricordo che il Triveneto aveva predisposto i primi progetti dei testi normativi, anticipando anche le stesse iniziative del CNF, in una sorta di gara emulativa che si era instaurata nel reciproco interesse e nella assoluta cordialità. 

In quel clima difficile, talvolta fomentato da polemiche e contrasti, il Triveneto, e quindi Antonio Rosa, trovava il modo di dire una parola saggia, condita di ragionevolezza, di prudenza e di grande intelligenza: proprio per questo il CNF trovava nel Triveneto e nel suo presidente un sostegno, e un fedele costante apporto. 

Ritrovo quei temi, quelle sensazioni e quelle emozioni, anche in uno dei documenti più recenti firmati da Antonio, il suo progetto politico disegnato nella lettera indirizzata all’ OCF appena costituito, che lo avrebbe poi eletto suo primo presidente: 

l’attività forense <si deve uniformare ai principi di conservazione e tutela dell’indipendenza, anche economica; alla salvaguardia dell’autonomia e della libertà; alla difesa dei diritti fondamentali dei cittadini e all’attuazione della giustizia> 

Tutto ciò rivendicando l’unitarietà dell’Avvocatura – che non significa unità appiattita su un solo timbro – e il suo ruolo di garante dei diritti, sollecitando – sono sempre parole sue – <una presa di coscienza politica delle problematiche che affliggono la professione, e dei tempi mutati, spingendo ad ampliare i nostri spazi professionali anche al di fuori del contenzioso>. 

Non quindi conservare per non cambiare, ma conservare per poter innovare, con il coraggio e la determinazione che devono corroborare l’attività dell’avvocato dentro e fuori le aule di giustizia. 

Sarebbe opera meritoria raccogliere gli interventi, le relazioni, i progetti che come tante pietre miliari hanno segnato la vita istituzionale di Antonio. Sarebbe più facile additarlo ad esempio dei colleghi e dei giovani che si avviano alla professione, sarebbe più consolante, attraverso la lettura delle sue pagine, rinverdirne il ricordo, che è per me unito sempre alla gratitudine. 


News Organismo Congressuale Forense

Riforma del Processo Civile - nota per commissione

Scarica il documento a cura del Gruppo di Lavoro "Famiglia e Diritti".

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Assemblea Straordinaria 16 Novembre, Ordine del Giorno

Si svolgerà oggi, 16 novembre, dalle ore 12.30 alle ore 15.30 da remoto, l’Assemblea straordinaria dell’Organismo Congressuale Forense.

Di seguito l'ORDINE DEL GIORNO:
1) Disamina degli emendamenti all’art. 31 del Dl 152/21 e determinazioni conseguenti;
2) Disamina Dl di bilancio in tema di contributo unificato e determinazioni conseguenti;
3) Varie ed eventuali.


DDL Bilancio, prima si paga, poi si fa causa - Avvocati OCF: giustizia medievale solo per ricchi.

Fermo rifiuto da parte dell’Organismo Congressuale Forense alla formulazione, resa nota in queste ore, dell'art. 192 del DDL di Bilancio, che prevede il pagamento anticipato del contributo unificato per iscrivere la causa civile al ruolo, pena la nullità del ricorso.
Secondo gli Avvocati OCF, una riforma del sistema che contrasta apertamente con l'art. 24 della Costituzione (su questo si vedano precedenti analoghi della Corte Costituzionale) e trova la ferma contrarietà dell'Organismo Congressuale Forense, convocato in assemblea straordinaria sul punto per la giornata di domani.
"L'accesso alla Giurisdizione deve essere assicurato a tutti, senza discriminazioni di censo e senza che l'entità dei costi costituisca elemento dissuasivo - spiega Giovanni Malinconico, coordinatore OCF - così come rivendicato nel Manifesto dell'Avvocatura Italiana per l'effettività della tutela dei diritti e per la la salvaguardia della Giurisdizione approvato dal Congresso Nazionale Forense su iniziativa dell'OCF".
Per far comprendere appieno la rilevanza della questione, basti dire che il contributo unificato varia a seconda del valore della causa e in determinate circostanze può ammontare a diverse migliaia di euro. Non solo. La norma, per come formulata, sembra prevedere il rigetto della domanda anche nel caso in cui il pagamento risulti errato per un calcolo sbagliato sul valore della controversia.
"SI tratta di una disposizione che, col pretesto di combattere l'evasione, si mostra punitiva non tanto verso l'avvocatura, quanto verso gli utenti i cui diritti gli Avvocati difendono - conclude Malinconico - col risultato che chi ha meno disponibilità economiche potrebbe rinunciare a chiedere giustizia. Un ritorno al Medioevo".
Per contrastare la riforma, l'Organismo Congressuale Forense non esclude il ricorso a qualunque strumento, inclusa l'agitazione della categoria.


Assemblea Ordinaria 19-20 Novembre, Ordine del Giorno

L’assemblea dell’Organismo Congressuale Forense si terrà, in modalità mista, dalle ore 15.30 alle ore 19.30 di venerdì 19 novembre, con prosieguo dalle ore 9.30 alle ore 13.00 di sabato 20
novembre.

Di seguito l'ORDINE DEL GIORNO:
1) Approvazione dei verbali del 8 e 9 ottobre 2021;
2) Relazione preliminare al conto consuntivo 2021 e al bilancio preventivo 2022;
3) XXXV Congresso Nazionale Forense: esiti della seduta del Comitato Organizzatore del 17.11 e determinazioni conseguenti;
4) Esito dell’incontro del 5.11.2021 con i componenti dei Consigli Giudiziari e con i rappresentanti dei CPO;
5) Ufficio del processo;
6) Legge di bilancio e PNRR : proposte OCF;
7) Problematiche in tema di incompatibilità dello status di lavoratore dipendente con l’esercizio della professione forense;
8 ) Avvocato monocommittente: stato dei lavori parlamentari;
9) Proposta di istituzione di una "Scuola di Alta Formazione destinata ai Colleghi che intendano svolgere funzioni di rappresentanza dell'Avvocatura in istituzioni ed enti associativi forensi e nelle istituzioni di governo della Giurisdizione";
10) Preparazione della Conferenza Nazionale dell’Avvocatura su “L’accelerazione tecnologica alla prova dei diritti sociali”;
11) Riforma del diritto di famiglia;
12) Aggiornamento del gruppo di lavoro Crisi d’Impresa sulla recente legge 147 di conversione del Dl 118/2021.
13) Ingorgo fiscale e incostituzionalità dei provvedimenti di proroga delle scadenze con efficacia retroattiva (da trattare congiuntamente al punto 6);
14) Riforma dell’Ordinamento Professionale Forense, modifica dello Statuto congressuale e revisione dei regolamenti interni dell’O.C.F (da trattare congiuntamente ai punti 3) e 9).


Comunicato Stampa Organismo Congressuale Forense

Pnrr, avvocati: rischio conflitto interesse tra professione e Pa in D.L. attuazione

Roma, 4 novembre 2021 - La norma sul conferimento degli incarichi all’interno dalla Pa ai professionisti, come delineato dall’articolo 27 del decreto legge 27 ottobre 2021 sull’attuazione del Pnrr, approvato dal Cdm ma non ancora pubblicato in Gazzetta, contrasta con il regime di di incompatibilità della professione forense e dovrebbe essere riformulata per tutelare gli avvocati dai rischi di conflitti di interesse tra libera professione e lavoro pubblico.

Lo rilevano il Consiglio nazionale forense (Cnf), l’Organismo congressuale forense (Ocf) e Cassa forense in una nota congiunta inviata all’attenzione del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta e per conoscenza alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, con “l’auspicio che il Governo disponga una riformulazione dell’articolo 27 del decreto legge integrando, per il reclutamento di avvocati negli uffici della pubblica amministrazione, una causa specifica di sospensione dall’esercizio professionale, istituto già conosciuto dall’ordinamento forense”.

“L’esercizio della professione di avvocato, sancito dalla legge professionale del 2012 e dal Codice deontologico forense - spiegano i vertici di Cnf, Ocf e Cassa forense - non può essere esposto a rischi di conflitti di interesse e condizionamenti alla sua indipendenza e autonomia, nonché a forme di concorrenza sleale nell’ambito della categoria. Si pensi al caso dell’avvocato che venga reclutato quale operatore nell’ambito dell’Ufficio per il processo, e che dunque svolga attività lavorativa a questo titolo nel Tribunale, ed eserciti contestualmente la professione forense: si tratterebbe di un conflitto di interessi gravissimo, con evidenti rischi anche per la corretta amministrazione della giustizia”.

Infine, Cnf, Ocf e Cassa forense sottolineano che la norma dovrebbe essere chiarita anche in tema di previdenza per non danneggiare la posizione contributiva degli avvocati. La correlazione fra iscrizione all'Albo professionale e iscrizione a Cassa Forense, infatti, non può essere messa in discussione senza creare effetti a catena dannosi sia per i professionisti che vedrebbero limitato il loro versamento previdenziale sia per le Casse professionali, che verrebbero private del gettito contributivo.

 

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Riforma Penale: nelle commissioni solo quattro avvocati puri su 48 membri. OCF: manca l'esperienza dell'aula.

La Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha firmato il decreto con il quale vengono nominati i membri dei cinque gruppi di lavoro che studieranno il dossier sull'attuazione della legge delega di riforma della giustizia penale.
Si tratta indubbiamente di nomi di altissimo profilo da un punto di vista scientifico, nelle quali tuttavia manca quasi del tutto la presenza di avvocati.
"Solo quattro colleghi avvocati puri sono stati chiamati a far parte delle commissioni - commenta Giovanni Malinconico, Coordinatore dell'OCF - ai quali possiamo aggiungere alcuni docenti universitari che esercitano la professione. Ma certo possiamo dire che la voce dell'Avvocatura non è stata tenuta in grande considerazione".
Ci si sarebbe aspettati una partecipazione più robusta del mondo forense, naturalmente insieme alla Magistratura e al mondo universitario, "per rappresentare compiutamente - commenta Malinconico - le esigenze e l'esperienza di chi vive di processi quotidianamente. Manca cioè quell'esperienza dell'aula che sola può dare alla riforma la capacità di calarsi nella realtà quotidiana del chiedere e ottenere Giustizia".
L'Organismo Congressuale Forense monitorerà con attenzione i lavori dei gruppi di lavoro nello spirito di leale collaborazione che da sempre contraddistingue il suo impegno, come sempre senza fare sconti sulle criticità che dovessero essere riscontrate.


OCF è intervenuto ieri alla XXII assemblea del coordinamento della conciliazione forense

Il saluto dell’Organismo è stato affidato alla referente del gruppo di lavoro sulla giustizia complementare avvocato Rosanna Rovere dell’Ufficio di Coordinamento, presente unitamente ai componenti dell’Assemblea Francesco Cenci, Alessandra Dalla Bona, Avio Giacovelli e Paolo Ponzio.
L’avvocato Rovere ha ricordato ai delegati degli ordini e delle associazioni presenti alcuni dei momenti salienti del percorso delle ADR nel nostro ordinamento sino al loro riconoscimento quali strumenti volti alla tutela dei diritti dei cittadini anche fuori dal processo.
In un mondo ed una società che sono molto cambiati, anche per effetto della pandemia, dall’anno della entrata in vigore del d.lgs 28/2010, è significativo assistere alla approvazione di una legge delega che ha recepito in gran parte il lavoro svolto dalle istituzioni forensi, dagli organismi di mediazione forense e dalle associazioni che hanno trovato sintesi proprio grazie al lavoro del coordinamento, soprattutto in tema di mediazione civile e commerciale.
L’OCF ha invitato i presenti a riflettere ed articolare proposte in tema di qualità della mediazione e dei mediatori, aspetto essenziale al fine di agevolare la risoluzione delle controversie attraverso le ADR, sempre più complementari e non alternative alla giurisdizione per ridare fiducia ai cittadini nella giustizia.


Assemblea Ordinaria 22-23 Ottobre, Ordine del Giorno

L'Assemblea dell’Organismo Congressuale Forense si terrà, in modalità mista, dalle ore 15.30 alle ore 19.00 di venerdì 22 ottobre, con prosieguo dalle ore 9.30 alle ore 13.00 di sabato 23 ottobre.

Di seguito l'ORDINE DEL GIORNO:
1) Approvazione verbali 28.05.2021;
2) Esiti della seduta del 14.10.2021 del Comitato Organizzatore del Congresso;
3) Esiti dell'incontro con i Presidenti dei COA e delle Unioni;
4) Iniziative in tema di fiscalità;
5) Programmazione attività dell'OCF;
6) Calendarizzazione della Conferenza Nazionale dell'Avvocatura ("L'accelerazione tecnologica alla prova dei diritti sociali");
7) Costituzione gruppo di lavoro sull'ufficio del processo;
8 ) Riforma del diritto di famiglia;
9) Aggiornamenti sulle riforme del processo civile e del processo penale;
10) Approvazione piano economico e costituzione del comitato di redazione;
11) Problematiche territoriali: Palermo e Tempio Pausania;
12) Varie ed eventuali.