Solidarietà ai colleghi di Tempio Pausania

La situazione di Tempio Pausania, dove i nostri colleghi sono in agitazione per le inaccettabili condizioni di gravissima scopertura degli organici dei magistrati e del personale di cancelleria del Tribunale, costituisce un caso emblematico dell’abbandono dei Tribunali di minori dimensioni che, dalla c.d. “Riforma Birritteri” in poi, ha connotato le scelte delle varie compagini di governo che si sono succedute.

Così ieri, 4 novembre 2019, il Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense Giovanni Malinconico, il referente dell’ufficio di Coordinamento per la Geografia giudiziaria Armando Rossi e il Coordinatore del gruppo di lavoro Geografia Giudiziaria Antonello Bevilacqua ed i Componenti sardi Avv.te Melania Delogu e Paola Gosamo, hanno partecipato all’assemblea dell’Unione dei Fori Sardi portando il saluto e la solidarietà dell’Organismo Congressuale Forense.

I lavori dell’assemblea, molto partecipata, sono stati preceduti da un messaggio di solidarietà del Presidente del Tribunale, assente soltanto per un improvviso problema di salute. A seguire, il Presidente dell’Unione dei Fori Sardi Avv. Antonello Spada ed il Presidente del COA di Tempio Pausania Avv. Carlo Selis hanno illustrato la grave situazione del locale Tribunale. Sono intervenuti, successivamente, il Consigliere Nazionale Avv. Ettore Atzori, i componenti dell’Organismo presenti ed il Presidente del COA di Sassari Avv. Giuseppe Conti.

L’assemblea ha richiesto all’Organismo di intervenire per sostenere l’iniziativa dei Colleghi Tempiesi, che è una battaglia per l’effettività della Giurisdizione nel territorio Sardo.

Il Coordinatore Malinconico ha manifestato ai Colleghi di Tempio Pausania la vicinanza e l’impegno di OCF per sollecitare immediati interventi volti sia alla copertura degli organici, anche mediante applicazione stabile di magistrati distrettuali, sia all’incremento delle piante organiche gravemente sottodimensionate, sia quanto alla magistratura che quanto al personale di cancelleria.
Il Coordinatore, nel ribadire che occorre recuperare il senso fondamentale della “Giustizia di prossimità”, ha sottolineato come la Giurisdizione, intesa quale funzione primaria dello Stato a sostegno delle comunità e per la composizione dei conflitti individuali e sociali, secondo l’affermazione del “manifesto dell’Avvocatura” approvato a Roma lo scorso 6 aprile, debba essere esercitata in condizioni di vicinanza alle comunità.
L’Organismo Congressuale Forense non può condividere e avallare alcun disegno volto all’ulteriore accentramento delle funzioni giudiziarie.