Separazione delle carriere; OCF:”Nessun allarme, i PM continueranno a essere indipendenti”
Roma 24 gennaio 2025 – Rispetto alla volontà dell’Associazione Nazionale Magistrati di voler adottare forme di protesta in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, rimane da parte dell’Avvocatura grande perplessità in merito a questo arroccamento e si ribadisce con fermezza la necessità della separazione delle carriere. Si tratta di una riforma fondamentale a tutela dei diritti dei cittadini, sostenuta da autorevoli esponenti dell’accademia e del mondo della giustizia, che ritengono la separazione delle carriere “una naturale conseguenza dell’articolo 111 della Costituzione”.
L’attuale assetto del sistema giudiziario italiano non garantisce ancora una piena separazione tra giudici e pubblici ministeri, elemento essenziale per rafforzare l’imparzialità del giudice e assicurare l’equilibrio tra accusa e difesa. L’art. 111 della Costituzione, infatti, sancisce la distanza tra pubblico ministero e giudice, ma questa rimane incompleta a causa dell’esistenza di un unico organo di autogoverno delle carriere.
La riforma costituzionale approvata alla Camera, che prevede la creazione di due Consigli Superiori della Magistratura indipendenti, sotto la presidenza del Capo dello Stato, si ispira a principi liberali e mira a garantire ai cittadini un processo giusto, con un giudice equidistante dalle parti e rafforzato rispetto al pubblico ministero. Non vi è alcun motivo di allarme: il pubblico ministero continuerà a essere indipendente e sottoposto alle stesse leggi che oggi ne regolano l’operato.
L’Avvocatura, con l’equilibrio e la moderazione che la contraddistinguono, si continuerà a impegnare per diffondere una corretta informazione in vista del referendum costituzionale, fedele alla propria funzione di essere sempre a tutela dei diritti del cittadino.