L’OCF indice per il 16 febbraio prossimo la “giornata della dignità e dell’Orgoglio dell’Avvocatura”

Equo compenso; contributo e convenzione con il CNF; valutazioni sull’impatto delle recenti riforme sulla condizione dell’Avvocatura e sulle iniziative da intraprendere; ampliamento dei temi congressuali. Su questo ha deliberato l’Assemblea dell’Organismo Congressuale Forense riunita a Roma, ieri e oggi.

In particolare la delibera approvata in materia di equo compenso stabilisce che, di concerto con il CNF, si avvii un’azione politica per rivedere l’ampia negoziabilità delle clausole vessatorie, al fine di stabilirne la nullità assoluta e per far sì che, inoltre, il relativo termine di decadenza decorra dalla cessazione della convenzione anziché dalla sua stipula.
Relativamente all’erogazione del contributo che il CNF dovrebbe versare all’OCF, l’Assemblea ha deliberato di chiedere al Consiglio di pronunciarsi formalmente entro la fine di novembre sulla sua volontà di considerare le spese del Congresso e quelle di OCF come funzionali alla realizzazione delle sue competenze istituzionali. In caso contrario e al fine di superare il clima di incertezza relativo al tema che ad oggi ha impedito all’OCF, a un anno dalla sua formale costituzione, di espletare pienamente le proprie funzioni, l’Ufficio di Coordinamento ha avuto mandato di chiedere la convocazione di una immediata sessione ulteriore del Congresso per rendere chiare le regole che riguardano l’erogazione del contributo.
È stato deliberato inoltre, nella due giorni romana, di ampliare i temi del prossimo Congresso in programma a Catania a ottobre 2018 includendone alcuni particolarmente sentiti dall’Avvocatura tra cui la difesa della “giurisdizione e del ruolo dell’avvocato nel processo” e il rispetto e piena attuazione dell’art. 5 della Costituzione per contrastare le tendenze di accentramento in materia di geografia giudiziaria.
Indetta, infine, per il 16 febbraio prossimo “la giornata della dignità e dell’Orgoglio dell’Avvocatura e della salvaguardia delle tutele: parliamone prima” che si terrà presso i Consigli degli Ordini distrettuali per manifestare a salvaguardia della professione forense quale strumento di composizione delle distorsioni sociali e del mercato; per la irrinuciabilità della tutela giudiziaria dei diritti; per l’autonomia e l’indipendenza dell’Avvocatura e il diritto alla giusta remunerazione della prestazione professionale.
Grande apprezzamento è stato espresso dai presidenti degli Ordini per l’invito di OCF a un confronto che si è auspicato continui nel tempo e sia costante e frequente nell’interesse dell’Avvocatura, nella convinzione che solo da un sano confronto possa nascere una azione efficace e ampiamente condivisa a tutela della professione forense.