L’OCF aderisce alla manifestazione del 13 maggio prossimo
“La normativa sull’equo compenso, per l’equità fiscale e per una formazione qualificata di alto livello non è più rinviabile. Condividiamo le ragioni della manifestazione del 13 maggio prossimo e sosteniamo i professionisti che scenderanno in piazza per fare sentire la propria voce al Governo”. Così l’avvocato Antonio F. Rosa, Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense.
“Il Governo e la politica non possono restare sordi al grido d’allarme che viene da professionisti di varie categorie – dagli avvocati agli architetti, dagli ingegneri ai giornalisti – che denunciano come la mancanza di una normativa adeguata, in particolar modo in materia di equo compenso, stia di fatto danneggiando irrimediabilmente le professioni a danno della qualità della prestazione professionale.
Come Organismo nazionale di rappresentanza dell’avvocatura riteniamo che l’abolizione dei minimi tariffari in Italia abbia portato alla creazione di un mercato falsato. La ricerca di lavoro, in un sistema privo di tutele come quello attuale, ha consentito, peggio, ha legittimato una guerra tra poveri con un gioco al minimo ribasso dei compensi, in nome del quale si è sacrificata la qualità della professione e mortificata una concorrenza basata sulla effettiva capacità professionale, a vantaggio esclusivo dei poteri forti che hanno voluto e determinato questo stato di cose.
Abbiamo perciò aderito, con convinzione, alla voce del Comitato promotore dell’iniziativa e ribadiamo la richiesta al Governo ed a tutte le forze politiche di introdurre, senza ritardo, la normativa sul giusto compenso in conformità a quanto stabilito dalla Corte di Giustizia UE che si è pronunciata favorevolmente sulla legittimità dei minimi tariffari. Agire in questa direzione – conclude Rosa – è un atto indifferibile per un Paese che voglia definirsi moderno e che, nel rispetto del ruolo delle professioni intellettuali e la qualità dei servizi professionali, abbia realmente a cuore i diritti dei suoi cittadini”.