L’OCF scrive al Presidente del Consiglio e al Ministro del Lavoro. “Giovani avvocati al collasso si blocchi subito l’operazione Poseidone”.
4 maggio 2018
<<Segnaliamo l’urgenza di provvedere invitando l’INPS a sospendere immediatamente ogni azione esecutiva della operazione Poseidone dal momento che potrebbe essere illegittima e, tra l’altro, reca un irreparabile danno ai giovani professionisti di età compresa tra i 30 e 40 anni e con un reddito inferiore ai 5000 che sono stati già costretti a cancellarsi dai rispettivi albi>>.
Così in una lettera il Coordinamento dell’Organismo Congressuale Forense rivolge un appello al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro del Lavoro chiedendo loro di intervenire con tempestività.
<<Non si tratta di una presa di posizione contro l’INPS ma della necessità di ristabilire una giustizia sociale che in questo caso è stata calpestata.
Tra giugno e luglio 2015 – spiega il Coordinamento – l’INPS ha ripreso l’operazione Poseidone iscrivendo d’ufficio alla propria gestione separata, centinaia di migliaia di professionisti, avanzando richieste pari a 2.500/3.000 euro ad avviso (in alcuni casi fino a 30.000 euro). Ciò, nonostante la stessa Relazione accompagnatoria per la conversione in legge del D. L. 6/7/2011 n. 98 art. 18 (sulla quale si fonderebbe la pretesa dell’Istituto) evidenziasse che sono soggetti alla iscrizione alla Gestione Separata Inps coloro che svolgono attività il cui esercizio NON è subordinato ad appositi albi o elenchi>>. Non solo. A lasciare indignati i componenti dell’Assemblea OCF che hanno deliberato di rivolgersi al Presidente del Consiglio e al Ministro del Lavoro, inoltre, è il fatto che i versamenti richiesti, accompagnati da sanzioni pari a quasi il 100% dell’importo, tra l’altro non concorrono a formare il montante previdenziale dei contribuenti ma entrano per legge nel bilancio ordinario dell’Ente.
<<Non possiamo restare sordi al grido d’allarme di decine di giovani avvocati disperati, costretti a chiedere finanziamenti per adempiere alla prestazione richiesta al posto di organizzare il proprio futuro il cui percorso si fa sempre più scivoloso. Chiediamo – conclude l’OCF – alla politica di intervenire in modo deciso per aiutare concretamente i giovani professionisti, avvocati e non solo, che oggi si trovano in grosse difficoltà per cause non imputabili ad una loro responsabilità. Siamo fiduciosi che chi di dovere non potrà restare sordo al nostro appello.>>