Giustizia; Brusa (OCF): “Deve essere priorità del governo rendere umane le carceri italiane”
L’Organismo Congressuale Forense (OCF) continua ad appellarsi al Governo, alle forze politiche e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinchè si adottino urgenti soluzioni per migliorare le condizioni del sistema penitenziario del Paese. Le richieste diventano sempre più pressanti alla luce del grave fenomeno dei suicidi in carcere (54 dall’inizio dell’anno, uno ogni due giorni), del sovraffollamento (gli istituti penitenziari ospitano circa il 130% della loro capienza regolamentare) e della crisi generale del sistema carcerario.
Il recente decreto-legge adottato dal Consiglio dei Ministri, recependo le richieste di intervento sollecitate anche dall’Organismo Congressuale Forense è un primo passo, ma è ritenuto insufficiente dall’organismo espressione dell’Avvocatura italiana.
“L’assunzione di mille unità del Corpo della polizia penitenziaria e l’incremento del personale operativo in ambito penitenziario e minorile, e l’istituzione dell’elenco delle strutture residenziali idonee all’accoglienza e al reinserimento sociale per i detenuti senza domicilio idoneo sono certamente misure apprezzabili, ma non è un provvedimento assolutamente sufficiente per affrontare le attuali emergenze” – Elisabetta Brusa, Componente del Dipartimento Pari Opportunità e Uguaglianza di OCF.
“L’OCF propone al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – continua Brusa – di individuare, in ogni istituto penitenziario, una figura professionale di riferimento nell’area giuridico-pedagogica. Questo referente potrà essere contattato dagli avvocati per segnalare criticità relative ai propri assistiti che necessitano di un intervento immediato.
Torniamo a chiedere con ancora più decisione che di fronte alle condizioni disumane e allarmanti delle carceri italiane, il Governo si impegni a velocizzare le procedure per la concessione e l’ottenimento del beneficio della liberazione anticipata o di misure alternative per i condannati, in conformità con le leggi vigenti e i principi costituzionali più volte richiamati dall’avvocatura. Inoltre, si richiede l’adozione urgente di misure che umanizzino le condizioni di vita nelle strutture carcerarie, vigilando sui diritti dei detenuti e contribuendo a contenere il rischio di suicidi”.