Equo compenso | L’intervento di OCF sui ddl e i rilievi specifici
L’Organismo Congressuale Forense, organismo di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana, su espresso invito, ha nei giorni scorsi inviato alla Commissione Giustizia della Camera le proprie osservazioni sui 4 disegni di legge in tema di equo compenso per i professionisti. Ad una generale valutazione di ampia condivisione, in particolare della proposta di legge Meloni (il testo base per la commissione) si sono accompagnati alcuni rilievi specifici:
– un ambito di applicazione troppo circoscritto che andrebbe esteso anche ai privati e PMI al di sotto della soglia dei 50 dipendenti e di ricavi inferiori ai 10 milioni di Euro, includendo in ogni caso le prestazioni rese in favore di società veicolo di cartolarizzazioni e degli agenti di riscossione;
– la necessità di incidere sulle numerose pratiche elusive segnalate a OCF, specie in campo assicurativo e bancario, consistenti nell’affido a studi professionali di ampi pacchetti di pratiche e servizi poi “smistati” e distribuiti a domiciliatari e corrispondenti, con pattuizioni in deroga e violazione dei parametri ministeriali
– l’opportunità di un approfondimento sulla previsione di sanzioni disciplinari, nel caso di partecipazione del professionista alla redazione di convenzioni contenenti pattuizioni perché non si tiene conto della debolezza intrinseca dei professionisti che vengono invitati o indotti a presentare autonomamente condizioni sfavorevoli e quindi facendosene autori, tramite forme di bandi o gare;
– l’applicazione della legge anche alle prestazioni già pattuite ma non ancora eseguite, pur con una specifica comunicazione da parte del professionista al committente.