Blocco sistemi informatici, OCF: “Subito una programmazione responsabile e adeguati finanziamenti”
A fronte dell’ennesimo improvviso blocco della piattaforma del Processo Civile Telematico verificatosi da ieri e tutt’ora in corso, la DGSIA si è limitata a comunicare unicamente che “le anomalie segnalate nella giornata di ieri sono state prese in carico tempestivamente e sono in corso di risoluzione”, senza alcuna previsione in ordine ai tempi di ripristino.
Tali blocchi costringono sistematicamente gli avvocati ad affrontare rischi e difficoltà impreviste nonché a modificare repentinamente la loro organizzazione lavorativa, con notevole dispendio di risorse economiche e di tempo.
L’impossibilità a consultare i fascicoli telematici e a scaricarne gli atti e i documenti, necessari non solo per la semplice visione, ma anche per effettuare ulteriori depositi, rispettare termini decadenziali o anche soltanto per procedere alla notifica degli stessi, comporta la necessità di effettuare onerose operazioni suppletive quali l’accesso di presenza alle cancellerie, l’inoltro di istanze evitabili e, a volte, la prova dell’interruzione, della sua durata e dell’indipendenza del mancato rispetto del termine decadenziale da fatto del difensore. E ciò anche a tacere della conseguente compressione dei termini dipendenti dai primi (ad esempio, seconde e terze memorie ex art. 183 CPC o memorie di replica ex art. 190 CPC) che incide pesantemente sull’effettivo esercizio del diritto-dovere di difesa.
L’inadeguatezza dei sistemi informatici, da un lato, e la serialità dei blocchi dichiaratamente dovuti a generiche “modifiche migliorative”, ma in realtà riconducibili al mancato impiego di risorse economiche e soprattutto umane adeguate (pochi i tecnici posti a far fronte ad un lavoro immane), dall’altro, costituiscono, al pari della diversità delle piattaforme tra giurisdizioni diverse, un enorme ostacolo alla tutela dei diritti dei cittadini che l’avvocatura ha come compito primario e, per altro verso, rischiano di essere aggravati dalla previsione di una drastica riduzione degli investimenti nel settore delle strumentazioni informatiche (da € 300.000.000 a € 191.000.000) nel prossimo triennio.
OCF, ancora una volta, ribadisce che l’efficienza del sistema Giustizia passa anche – e soprattutto – attraverso l’efficienza delle sue infrastrutture informatiche e la loro semplificazione e ribadisce l’invito agli Organi competenti, già espresso nei precedenti comunicati, ad effettuare una programmazione responsabile ed a disporre adeguati finanziamenti.
Invita altresì ad elaborare norme adeguate che regolamentino con certezza le conseguenze dei blocchi di sistema, con la concessione congruamente facilitata e/o automatica della rimessione in termini in caso di anomalie non imputabili alle parti.