Anno Giudiziario; OCF: ‘CSM marginalizza voce Avvocatura, non interverremo a inaugurazione’.
L’Organismo Congressuale Forense esprime sconcerto per la decisione del Consiglio Superiore della Magistratura di relegare il proprio intervento alla fine della giornata inaugurale dell’Anno Giudiziario, modificando in maniera unilaterale l’ordine previsto dalla stessa commissione del CSM e precedentemente condiviso nei primi giorni di gennaio. Tale scelta costituisce ben più di un grave sgarbo istituzionale nei confronti dell’avvocatura e, più in generale, di un soggetto che, con crescente impegno, si sta distinguendo nell’evidenziare le criticità del sistema giustizia nel nostro Paese.
OCF esprime dunque il proprio dissenso, e i delegati, ove presenti, non svolgeranno alcun intervento durante la cerimonia di inaugurazione presso le corti di appello.
L’OCF, rappresentante dell’avvocatura italiana, svolge un ruolo fondamentale nel dibattito pubblico sulle riforme necessarie per garantire ai cittadini un accesso alla giustizia equo, efficiente e tempestivo. La decisione del CSM appare dunque come un chiaro segnale di marginalizzazione della voce dell’avvocatura, proprio nel momento in cui il confronto tra tutte le componenti del sistema giudiziario, anche alla luce delle importanti riforme in discussione, dovrebbe essere più aperto e costruttivo che mai.
L’Organismo Congressuale Forense ribadisce con forza la propria determinazione nel proseguire l’azione di denuncia delle inefficienze e delle criticità del sistema giudiziario, nonostante i tentativi di relegarne la presenza a un ruolo secondario. La giustizia è un bene comune e richiede il contributo di tutte le parti coinvolte: magistratura, avvocatura e società civile.
Ogni tentativo di limitare il dibattito e il confronto rappresenta un danno per il Paese e per i cittadini.