Ministro della Giustizia, il messaggio dell’Organismo Congressuale Forense a Carlo Nordio

L'Organismo Congressuale Forense porge al Ministro della Giustizia Carlo Nordio i più sinceri auguri di buon lavoro per l'incarico assunto nel nuovo Governo.

L'Avvocatura ha già avuto modo di apprezzare, nei fatti, la vicinanza del Ministro alle istanze della classe forense: per questo, siamo fiduciosi che si potrà aprire una fase di confronto costruttivo basata su obiettivi condivisi per una Giustizia che metta al centro la difesa dei diritti dei cittadini e le garanzie dentro e fuori il processo.

Con questo auspicio, manifestiamo la più ampia disponibilità di questo Organismo per una proficua e concreta interlocuzione sui temi che coinvolgono gli avvocati italiani.


Nuova governance OCF | I componenti dell'Ufficio di coordinamento e dell'assemblea

L'avvocato Mario Scialla è il nuovo Coordinatore dell'Organismo Congressuale Forense, organo di rappresentanza politica dell'Avvocatura. Fanno parte dell'Ufficio di Coordinamento gli avvocati Accursio Gallo (Segretario), Antonino La Lumia (Tesoriere), Monica AsteAlessandra Dalla BonaPasquale Parisi e Stefano Tedeschi.

In foto, da sinistra, gli avvocati Stefano Tedeschi, Alessandra Dalla Bona, Nino La Lumia, Mario Scialla, Accursio Gallo, Pasquale Parisi, Monica Aste durante la prima riunione dell'Ufficio di Coordinamento

La nuova assemblea dei componenti dell’Organismo Congressuale Forense:
▪️ANCONA
MIRANDA Maurizio
▪️BARI
BELLOMO Antonio
TEDESCHI Stefano
▪️BOLOGNA
TIRAPANI Stefano
FOSCHI Pierfrancesco
TARQUINI Giovanni
▪️BRESCIA
DALLA BONA Alessandra
▪️CAGLIARI
LUCHI Aldo
FALCHI Antonio
▪️CALTANISSETTA
RIGGI Michele
▪️CAMPOBASSO
CAMPOPIANO Annibale Oreste
▪️CATANIA
GIACONIA Alberto
TUMINO Emanuela
▪️CATANZARO
CALVELLI Francesco
PACE Mario
▪️FIRENZE
SPAGNOLI Fabrizio
PARENTI Lelia
▪️GENOVA
CORRADO Andrea
▪️L'AQUILA
VASSALLI Silvana Anna
▪️LECCE
MORETTI Fedele
CAPRIOLI Vincenzo
▪️MESSINA
CELESTE Maria Isabella
▪️MILANO
BRUSA Elisabetta
LA LUMIA Antonino
LIVIGNI Ilaria
SANTARELLI Claudio
SARNO Ernesto Savio
SPEZZIGA Vincenzo Angelo
▪️NAPOLI
PARISI Pasquale
ALTAMURA Pasquale
BARILE Giovanni
CURCIO Raffaele
FAMIGLIETTI Antonio
PANNONE Ottavio
▪️PALERMO
GALLO Accursio
LIVIO Giuseppe
▪️PERUGIA
FARINAZZO Ermes
▪️POTENZA
SPINELLA Mariangela
▪️REGGIO CALABRIA
MORACE Carlo
▪️ROMA
BRENCIAGLIA Stefano
CATALANO Giandomenico
DI SALVO Antonio
DIURNI Antonio
DOMINICI Mary
PEZZALI Paola
SCIALLA Mario
▪️SALERNO
MOLITERNO Fabio
▪️TORINO
OLIVIERI Emiliana
CERRATO Danilo
▪️TRENTO
ASTE Monica
▪️TRIESTE
ZANETTI Massimo
▪️VENEZIA
BOGONI Paolo
MASSARO Laura
MAZZUCCO Erminio
(In foto la nuova assemblea subito dopo la proclamazione al Congresso Nazionale Forense di Lecce)

Pene sostitutive, Nardo: "Inserirle nel codice penale è centrale per rafforzare i percorsi trattamentali"

L'avvocato e presidente del Coa di Milano, Vinicio Nardo, già componente dell'Ufficio di Coordinamento dell' Organismo Congressuale Forense OCF, è intervenuto nei giorni scorsi al Congresso Nazionale Forense al focus "Per una detenzione più umana: dalla pena alla rieducazione, dalla risocializzazione al lavoro", moderata dal giornalista del Sole 24 Ore Giovanni Negri.
In sintesi le dichiarazioni di  Nardo: «La legislatura è iniziata male, ma finisce meglio. Lo abbiamo scritto in una lettera alla politica prima delle elezioni, nel decreto legislativo di riforma del penale ci sono parti controverse. Parliamo di carcere e sul carcere possiamo dire bene della riforma anche perché durante il Ministero della prof.ssa Cartabia abbiamo avuto anche la nomina di un capo del DAP che finalmente non è stato scelto tra i ranghi della direzione antimafia, segno di una considerazione diversa del carcere: non come un luogo di lotta alla criminalità ma di recupero delle persone. Abbiamo avuto la commissione Ruotolo che si è occupata di problemi per il carcere che riguardano l’innovazione penitenziaria e la salute. Il carcere è un luogo opaco e la Commissione per i garanti si scontra con questo muro di opacità, muro di opacità che blocca da sempre gli avvocati. Il messaggio che deve passare in questo congresso è che deve essere uno stimolo agli avvocati per fare qualcosa di più è che non esiste solo il processo di cognizione. Inserire nel codice penale le pene sostitutive è centrale per rafforzare i percorsi trattamentali: c’è un valore simbolico importante. L’idea di applicare già dal giudice che fa il processo di merito la pena sostitutiva, è un’idea che c’è da tempo, ma aver avuto ora la forza e il coraggio di farlo è stato importante, dobbiamo darne atto alla Cartabia. Anche se nel percorso dalla commissione Lattanzi fino al decreto legislativo che sta per andare in gazzetta si è perso qualcosa, il pezzo più pregiato, ossia l’affidamento in prova con il patteggiamento. È chiaro che, a seguito di patteggiamento, poter fruire, nel caso di pene sino a 4 anni, solo della semi-libertà o della detenzione domiciliare può non essere un incentivo a patteggiare per avere la misura alternativa. Detto questo, questa riforma penale, questo sistema di procedibilità molto più severo, questo sistema di revoca implicita della querela, ha tutta una serie di aggiustamenti per evitare che il processo sia solo carcere. Ma questo, come Avvocatura, ci deve mettere sull’avviso, perché quando queste misure verranno applicate ci saranno contraccolpi politici e quindi noi dobbiamo prevedere, anticipare, ragionare, preparando il terreno a questa risposta. Ricordo a tutti che c’è stata una circolare del DAP di agosto sul fenomeno dei suicidi, un fenomeno drammatico che però ha aperto una finestra sul mondo del carcere che non è appunto una casa di vetro. Un provvedimento che stabilisce che tra avvocati e istituti penitenziari deve instaurarsi un rapporto diretto affinché l'assistente sociale, quello che oggi si chiama funzionario giuridico pedagogico, possa rivolgersi all’avvocato per intercettare i problemi del detenuto prima che possa essere troppo tardi».
Hanno partecipato le avvocate Giovanna Ollà, componente CNF, Emilia Rossi (componente del Collegio del Garante nazionale delle persone private della libertà), Maria Brucale e la giornalista del quotidiano Domani Giulia Merlo.

Verso il Congresso. Documento del Gruppo di Lavoro AI

 

“È assurdo impiegare gli uomini di intelligenza eccellente per fare calcoli che potrebbero essere affidati a chiunque se si usassero delle macchine.”

 G.W. Liebniz.

 Verso il Congresso. Documento del Gruppo di Lavoro AI

Sommario

I - Prologo.

I presupposti dei ragionamenti (definizioni; accezione di Giustizia; strumenti).

II – Premesse.

L’Esponenzialità; La Natura della Tecnica; la natura Socio-tecnica del contesto; Le forme di AI rilevanti per il Processo di Giustizia;AI e Ragionamento Giuridico.

III -Regole, Principi, Raccomandazioni.

La scelta tecnica; Le regole legali e le regole tecniche; Le Cinque Raccomandazioni dell’OECD;

IV- Spunti di riflessione per le Raccomandazioni.

Justice in AI e Big Data: Key takeaways; I principi della Trasparenza; Definizione degli impegni della Trasparenza (Interpretabilità;Spiegabilità; Opacità giustificata; Verificabilità); Conseguenti Aree di Raccomandazioni possibili (Strutture Organizzative e Governance; Ampliamento di prospettive e collaborazioni (Formazione e Istruzione).

V - Aree di possibile interesse per la proposta di Raccomandazioni o Principi.

Aree di interesse per le Mozioni.

VI – Bibliografia essenzaile di riferimento

VII – Proposte di Mozioni.

Leggi e scarica qui il documento Ocf AI

 


OCF | Proclamati i nuovi componenti dell'assemblea

Nell'ultima giornata del XXXV Congresso Nazionale Forense, il coordinatore uscente dell’Organismo Congressuale Forense - OCF - Sergio Paparo ha proclamato i nuovi 53 componenti dell’assemblea dell’OCF
▪️ANCONA
MIRANDA Maurizio
▪️BARI
BELLOMO Antonio
TEDESCHI Stefano
▪️BOLOGNA
TIRAPANI Stefano
FOSCHI Pierfrancesco
TARQUINI Giovanni
▪️BRESCIA
DALLA BONA Alessandra
▪️CAGLIARI
LUCHI Aldo
FALCHI Antonio
▪️CALTANISSETTA
RIGGI Michele
▪️CAMPOBASSO
CAMPOPIANO Annibale Oreste
▪️CATANIA
GIACONIA Alberto
TUMINO Emanuela
▪️CATANZARO
CALVELLI Francesco
PACE Mario
▪️FIRENZE
SPAGNOLI Fabrizio
PARENTI Lelia
▪️GENOVA
CORRADO Andrea
▪️L'AQUILA
VASSALLI Silvana Anna
▪️LECCE
MORETTI Fedele
CAPRIOLI Vincenzo
▪️MESSINA
CELESTE Maria Isabella
▪️MILANO
BRUSA Elisabetta
LA LUMIA Antonino
LIVIGNI Ilaria
SANTARELLI Claudio
SARNO Ernesto Savio
SPEZZIGA Vincenzo Angelo
▪️NAPOLI
PARISI Pasquale
ALTAMURA Pasquale
BARILE Giovanni
CURCIO Raffaele
FAMIGLIETTI Antonio
PANNONE Ottavio
▪️PALERMO
GALLO Accursio
LIVIO Giuseppe
▪️PERUGIA
FARINAZZO Ermes
▪️POTENZA
SPINELLA Mariangela
▪️REGGIO CALABRIA
MORACE Carlo
▪️ROMA
BRENCIAGLIA Stefano
CATALANO Giandomenico
DI SALVO Antonio
DIURNI Antonio
DOMINICI Mary
PEZZALI Paola
SCIALLA Mario
▪️SALERNO
MOLITERNO Fabio
▪️TORINO
OLIVIERI Emiliana
CERRATO Danilo
▪️TRENTO
ASTE Monica
▪️TRIESTE
ZANETTI Massimo
▪️VENEZIA
BOGONI Paolo
MASSARO Laura
MAZZUCCO Erminio

Le proposte conclusive del Congresso nazionale dell'avvocatura al nuovo Parlamento e governo

Si è svolta ieri l'ultima giornata del XXXV Congresso Nazionale Forense in corso a Lecce (Grand Hotel Tiziano). In mattinata, il coordinatore uscente dell’Organismo Congressuale Forense - OCF - Sergio Paparo ha proclamato i nuovi 53 componenti dell’assemblea dell’OCF eletti (in foto). 

Si è quindi proseguito con le votazioni delle mozioni congressuali sui temi del Congresso (è possibile scaricare il testo delle mozioni approvate a questo link: https://congressonazionaleforense.it/mozioni/mozioni-ammesse-al-voto/).  

La massima assise dell’Avvocatura ha intanto deciso, approvando una mozione d’ordine, di indire contestualmente una sessione ulteriore del congresso da tenersi entro l’autunno del 2023 sul tema dell’ordinamento forense e di acquisire come contributi iniziali i contenuti delle 45 mozioni proposte in questa sede. Intanto, già dalle prossime settimane sarà operativo il tavolo di lavoro che vedrà coinvolte e interessate tutte le componenti dell’Avvocatura: istituzionale, politica, associativa.

Quindi la platea con il voto ha indicato quelli che saranno i temi di confronto con il futuro Parlamento e Governo. Ecco alcuni spunti sintetici. 

Forte spinta verso la modernizzazione della giustizia: Intelligenza Artificiale e giustizia predittiva (più risorse, più formazione, eliminazione del digital divide e l’istituzione di una Autorità indipendente di studio e vigilanza) e potenziamentorazionalizzazione e unificazione delle piattaforme del processo telematico. Ma anche un richiamo alla centralità dell’avvocato che rimane a svolgere un ruolo insostituibile nella tutela dei diritti e per il rispetto della Carta dei Diritti dell’Uomo, della Costituzione Europea e della Costituzione Italiana. 

Centralità che deve essere prevista pure con la presenza di avvocate e avvocati nel Consiglio direttivo della Cassazione e nei Consigli giudiziari anche con il riconoscimento del diritto di voto. 

Quindi la difesa, e stabilizzazione, dei presidi di legalità e giustizia, anche con il riconoscimento di ‘sedi disagiate’, delle sedi distaccate insulari o l’istituzione di nuovi modelli di Tribunale per le isole.  

Grande attenzione al nodo irrisolto del patrocinio a spese dello stato, da rendere effettivo ed efficiente, e da estendere a negoziazione e mediazione. 

Sul penale, si chiede che si modifichino vari aspetti della Riforma Cartabia (ne citiamo solo alcuni: doppio grado di giudizio di merito e al giudizio di legittimità, impugnazioni, notificazioni, processo telematico, criteri priorità dell'azione penale e processo in assenza dell’imputato) ma anche un forte investimento sulla giustizia riparativa e l’istituzione di un albo dei mediatori penali che veda la primaria partecipazione delle avvocate e degli avvocati. 

Sul processo civile si sono ribadite le richieste di correzione della riforma recentemente approvata che comprime il diritto di difesa e l’importanza di intervenire su risorse e personale. 

Sulla ‘famiglia e i minori’, tra le altre proposte la previsione delle sezioni specializzate della famiglia su base circondariale, competenti per tutte le procedure familiari e minorili in sede civile. 

Sulla magistratura onoraria si chiede di correggere la riforma Orlando e di sospendere l’entrata in vigore del d.lgs 116/2017.

Richiesta forte per una significativa riduzione dei costi di accesso alla giustizia e del contributo unificato. 

Anche sulla giustizia tributaria arriva la richiesta di una correzione della nuova riforma approvata. 

Sono anche state votate diverse mozioni statutarie, una complessiva che tende a rendere più efficace e partecipativo lo stesso momento congressuale e l’Organismo Congressuale Forense (che oggi ha appunto rinnovato la sua assemblea dei delegati). Altre, seppur approvate, non hanno raggiunto il quorum qualificato previsto, ma hanno dato una forte indicazione per la parità di genere e le pari opportunità. 

La sede proposta per il prossimo Congresso Nazionale Forense è Torino.

 


XXXV Congresso nazionale forense | Il programma completo

XXXV Congresso Nazionale Forense

Lecce, 6-7-8 ottobre 2022

“L’AVVOCATURA E IL SUO RUOLO COSTITUZIONALE, RISORSA NECESSARIA PER UN CAMBIAMENTO SOSTENIBILE.

L’effettività della tutela dei diritti, garanzia dello sviluppo sociale.”

La sede dei lavori congressuali è il Grand Hotel Tiziano e dei Congressi, in Lecce alla Via Porta d’Europa.

Clicca qui per scaricare il Programma del Congresso nazionale forense


Imprese e avvocati | Il rapporto di ricerca dell'OCF in collaborazione con Confcommercio

L’avvocatura e il suo ruolo: una nuova consapevolezza sulle chances di sviluppo che il nostro tempo ci offre

Questa pubblicazione contiene i risultati statistici dell’indagine su “Imprese e Avvocati” condotta dall’Organismo Congressuale Forense in collaborazione con Confcommercio e che è stata volta ad acquisire contenuti, conoscenze e consapevolezze in merito all’esperienza e al ricorso alla figura professionale dell’Avvocato da parte delle MPMI (Micro-Piccole-Medie Imprese) del terziario (esclusi il settore finance e i liberi professionisti).

L’indagine è stata condotta su un campione significativo di 1.600 MPMI, con specifico riferimento all’attività di assistenza e difesa nelle controversie civili e all’attività di assistenza stragiudiziale, avendo come punto di riferimento non solo i risultati in termini di soddisfazione/insoddisfazione da parte dell’impresa rispetto alla prestazione professionale ricevuta, ma anche il tema della occasionalità/stabilità del rapporto e il grado di coinvolgimento del legale nelle scelte aziendali.

Si tratta di uno strumento di conoscenza che non ha diretti precedenti nel panorama delle azioni degli organismi esponenziali della nostra Avvocatura, da sempre intenta più a rappresentare sé stessa e la propria crisi piuttosto che a operare i dovuti riscontri circa la percezione che di noi Avvocati hanno gli altri operatori della scena sociale e le potenzialità inespresse che il mercato dei servizi legali potrebbe offrirci.

Trattandosi della prima esperienza, l’indagine è stata riservata al mondo delle imprese medio/piccole, con esclusione del complesso e articolato mondo dei consumatori e della più elitaria realtà delle grandi imprese: ciò al fine di avere il prima possibile dati e strumenti utili di conoscenza di una realtà rispetto alla quale è parso più urgente un approccio maggiormente consapevole e maturo in quanto essa rappresenta, insieme, il mercato di più immediato interesse e un importante interlocutore nelle azioni politiche.

I dati che ne sono emersi e che vengono qui pubblicati costituiscono il punto di arrivo del sondaggio ma, al tempo stesso, il momento di avvio di un più profondo e importante lavoro di analisi e sintesi del rapporto tra Avvocatura e mondo delle imprese.

Punto di arrivo in quanto, anche a una prima lettura (necessariamente sommaria) i dati emersi offrono, rispetto al modo in cui solitamente ci raffiguriamo, il quadro di un rapporto più articolato e complesso tra l’Avvocato e il proprio assistito “azienda” e mettono direttamente in crisi il racconto di una Avvocatura inidonea a fornire utilità dirette ai propri clienti, se è vero che, delle imprese che hanno fatto ricorso ad un legale almeno una volta (il 73,3% del totale del campione), ben l’88,9% lo ha fatto non per richiedere il patrocinio giudiziale ma per ottenere prestazioni stragiudiziali; e tra queste si sono dette soddisfatte della prestazione ricevuta ben il 91,8%, dato quest’ultimo  sostanzialmente in linea con il grado di soddisfazione delle imprese rispetto alle prestazioni giudiziali (82,3%).

Di diretto interesse anche i dati relativi alle dimensioni dello studio legale a cui si rivolgono le imprese, alla frequenza dei rapporti di collaborazione stabile rispetto alle prestazioni occasionali, alle modalità di interazione con riferimento agli ambiti territoriali, alle scelte delle imprese in relazione al loro dimensionamento e alle tipologie di prestazioni professionali richieste: prestazioni che sono state  ritenute sicuramente utili al fine di ridurre il contenzioso, migliorare la trasparenza e la integrità dell’operato aziendale, dare maggiore credibilità all’impresa presso i suoi clienti, migliorare la gestione delle risorse umane e offrire maggior potere contrattuale.

Molto significativo il dato secondo cui l’88,2% delle imprese che hanno usufruito di consulenza e assistenza legale nei diversi ambiti considera tale supporto un potenziale fattore proattivo per il miglioramento dell’azione strategica e operativa.

Rilevanti (e preoccupanti) i risultati del test relativamente alla conoscenza, all’utilizzo e ai risultati degli strumenti di “giustizia complementare” di cui il 63,4% del campione afferma di non aver mai sentito parlare e la cui espansione, nonostante offrano esiti soddisfacenti per la grande maggioranza del campione (il 73,9%), pare trovare il maggior ostacolo proprio nell’approccio dell’Avvocatura, secondo quanto ritenuto dal 69,4% del campione (per il 36,4% l’impossibilità di farvi ricorso risiederebbe nell’assenza di disponibilità al dialogo con la controparte, mentre per il 33,0% l’uso degli strumenti  di “giustizia complementare” sarebbe sconsigliato proprio da parte del legale di fiducia).

Rispetto a tali risultati, sembra apparentemente contraddittorio il dato relativo alla previsione circa lo sviluppo del ruolo che l’assistenza legale assumerà in futuro per le imprese italiane: laddove il 56,3% del campione ha espresso l’opinione di un  ruolo progressivamente meno significativo dell’assistenza legale, mentre il 43,7% vede nel futuro per l’Avvocatura e i servizi legali un ruolo sempre più integrato e proattivo (supporto nella gestione di affari legali, organizzativi, commerciali, economici, etc.).

In sostanza, le imprese italiane sembrano dirci che l’Avvocatura potrà avere un ruolo significativo nella misura in cui saprà essere più integrata con le strutture aziendali, più coinvolta nelle esigenze strategiche funzionalmente volte a una visione complessiva della realtà imprenditoriale e, complessivamente, più aperta e propensa a un dialogo costruttivo con le imprese italiane, al fine di offrire un servizio di utilità concreta; ruolo da affiancare all’idea di una Avvocatura volta esclusivamente alla tutela dei diritti in sé e per sé, e che rimane pur sempre il nucleo essenziale della nostra professione, purché volto alle esigenze proprie del mondo produttivo.

Ma questo lavoro non può che essere un punto di partenza in quanto, al di là delle prime impressioni, i dati andranno analizzati in modo scientificamente appropriato, al fine di trarne tutta l’utilità possibile: e ciò anche in interazione con i risultati che annualmente ci offre la Cassa Forense, con la ormai usuale indagine statistica sull’Avvocatura.

In conclusione, trovano conferma le ragioni che hanno indotto l’Organismo Congressuale Forense ad avviare una stretta interazione con il mondo delle imprese, in un’azione svoltasi costantemente e in continuità pur negli avvicendamenti nelle cariche apicali, volta a orientare le scelte strategiche dell’Avvocatura in funzione della conoscenza del tessuto socio/economico del nostro paese, delle sue esigenze e dei concreti spazi che offre alla nostra professione. E in tal modo il rapporto viene offerto al nuovo Organismo Congressuale Forense che verrà eletto dal XXXV Congresso Nazionale Forense affinché, con il completamento dell’analisi dei dati già emersi, l’indagine divenga uno strumento usuale da aggiornare annualmente e ampliare, al fine di orientarne al meglio l’azione politica.

Con l’auspicio che l’Avvocatura, che da troppo tempo si raffigura come una professione in crisi e dal futuro incerto, possa trarne un nuovo racconto di sé stessa, fatto di consapevolezza sulla persistente importanza del proprio ruolo e sulle chances di sviluppo che il nostro tempo comunque ci offre e che vanno assolutamente colte.

Consulta il rapporto d’indagine cliccando sul link:

Imprese e avvocati - Rapporto di indagine

 

A cura del Gruppo “Imprese e consumo”

Accursio Gallo, coordinatore

Giandomenico Catalano

Alessandra Dalla Bona

Giovanni Malinconico

Armando Rossi

Paolo Rossi

Giovanni Stefanì

Stefano Tedeschi


"Intelligenza artificiale, legaltech e giustizia": la presentazione del Report OCF

Nell'ambito del XXXV Congresso nazionale forense, a Lecce nei giorni 6,7 e 8 ottobre, verrà presentato il Report dell'Organismo congressuale forense "Intelligenza artificiale, legaltech e giustizia", a cura del gruppo di lavoro "Diritto, etica e tecnologia".

La presentazione si svolgerà presso l'Hotel Tiziano (sede dei lavori congressuali) il 7 ottobre dalle ore 17.00 (ingresso libero).


Report | Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nei sistemi giudiziari

Applicazione diretta di AI nel dibattito giurisdizionale: il caso concreto

Il presente lavoro, a cura dell'avv. Andrea Stanchi, intende offrire all’Organismo Congressuale Forense e al Congresso Forense strumenti per un’analisi sul panorama internazionale  del dibattito attuale nei Paesi soggetti alla Rule of Law sull’impiego dell’intelligenza artificiale, e delle sue soluzioni tecnologiche, nei sistemi giudiziari.

Si tratta di una verifica empirica sperimentale ai fini della ricerca sulla identificabilità dei paradigmi (tecnologici e culturali) del dibattito.

A tal fine, è attiva una raccolta di dati che al momento vede un dataset di circa 6200 testi scientifico-accademici in lingua inglese, provenienti principalmente da Google Scholar e Google News, relativi all’argomento in analisi, riferito all’ultimo quinquennio.

Scarica qui il pdf: Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nei sistemi giudiziari