L’OCF chiede un incontro al Ministro Di Maio per interrompere i nefasti effetti della vicenda gestione separata inps
L’Organismo Congressuale Forense ha redatto una missiva al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale Luigi Di Maio in riferimento alla questione della gestione separata Inps, che vede coinvolti circa 800.000 professionisti già iscritti ad un albo dotato di cassa previdenziale, al fine di far momentaneamente interrompere all’INPS ogni azione esecutiva in danno degli Avvocati e degli altri professionisti destinatari dei richiamati provvedimenti giurisdizionali.
La vicenda ha avuto origine tra il giugno e il luglio 2015, quando l’Inps ha iscritto di ufficio alla propria gestione separata centinaia di migliaia di professionisti che erano già iscritti ad un albo dotato di propria Cassa previdenziale avanzando nei confronti degli stessi richieste che, per il periodo preso a riferimento, ammontavano ad un importo complessivo pari anche ad euro 30.000 per ciascun interessato.
I versamenti così richiesti, non solo non concorrono ad assicurare e produrre una pensione, ma comportano anche l’applicazione di sanzioni pari a quasi il 100% dell’importo richiesto, sanzioni che entrano per legge nel bilancio ordinario dell’Ente e non invece nel montante previdenziale dei contribuenti.
A partire da gennaio 2017, l’Inps, in violazione dell’articolo 24, comma 3 del decreto legislativo n. 46 del 1999, ha addirittura avviato la procedura di riscossione coatta di detti asseriti crediti, emettendo e notificando avvisi di addebito e fermi di veicoli e conti correnti, seppur non avendone assolutamente titolo, con pendenza di ulteriori azioni giudiziarie, e conseguente spreco di risorse della collettività.
Molti dei professionisti coinvolti rientrano nella fascia più giovane di età – 30/40 anni – e di basso reddito – entro i 5000 euro e nella maggior parte dei casi – sono stati perfino costretti a cessare le loro attività cancellandosi dai relativi albi, subendo così una vera e propria ingiustizia sociale.
Sul tema, negli anni scorsi, sono state fatte numerose e diverse interrogazioni parlamentari nazionali, che non hanno però sortito alcun effetto. Ad oggi infatti nonostante le molteplici pronunce giurisprudenziali favorevoli di Giudici del Lavoro presso molti Tribunali del territorio nazionale ed anche delle Corti di Appello, seppur nel contrasto con altri precedenti di segno opposto, l’INPS continua a notificare pignoramenti presso terzi e preavvisi di fermo amministrativo.
L’Organismo Congressuale Forense, che esercita la rappresentanza politica dell’Avvocatura Italiana, chiede al Ministro un incontro per affrontare tale delicata questione.