“Il presente e il futuro dell’Avvocatura tra Italia ed Europa”. Si è parlato di questo oggi al Convegno organizzato da Cassa Forense. Una occasione per discutere dei dati emersi dal terzo rapporto Censis sull’avvocatura italiana 2018.
Oggi eravamo presenti con il nostro segretario Giovanni Malinconico e abbiamo detto la nostra.
Se oltre il 70% degli avvocati definisce la propria esperienza professionale al di sotto delle aspettative che aveva quando studiava giurisprudenza; se il 30% degli avvocati sconsiglierebbe a uno studente di iscriversi alla facoltà di legge e il 44% gli suggerirebbe di cambiare idea a meno che non sia fortemente motivato…vuol dire che un problema esiste e va affrontato e in fretta.
È necessario recuperare la dignità della professione che è venuta meno anche a causa di una crisi economica che ha colpito la nostra categoria professionale più di molte altre.
E la dignità non si può recuperare se non garantendo libertà, indipendenza, decoro. Restituendo all’avvocato quel ruolo centrale nella giurisdizione senza il quale il giusto processo non può essere garantito. Occorre ottenere quella costituzionalizzazione del ruolo dell’avvocato che appare quanto mai necessaria oggi per ridare prestigio alla nostra professione e restituirle il giusto peso.
Non solo.
Bisogna sostenere le fasce deboli dell’Avvocatura, soprattutto i giovani, garantendo loro le stesse condizioni di dignità, autonomia e indipendenza che non possono prescindere dalla possibilità di avere un reddito adeguato.