OCF in visita a Bari. “Solidarietà agli operatori della giustizia del capoluogo pugliese”.

“Drammatiche e inaccettabili le condizioni nelle quali sono costretti a lavorare i colleghi, i magistrati e il personale amministrativo del capoluogo pugliese e i disagi che i cittadini sono costretti a subire. Auspichiamo che, come già promesso nel corso della sua prima uscita pubblica, proprio a Bari, il ministro Alfonso Bonafede intervenga in tempi brevi per limitare i danni di una situazione che si sarebbe potuta evitare”. Così il coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, Antonio Rosa che oggi insieme con il segretario OCF, Giovanni Malinconico, è stato a Bari per manifestare vicinanza e solidarietà al presidente dell’Ordine, Giovanni Stefanì. “La situazione che stanno vivendo i colleghi di Bari – ha evidenziato Rosa – è l’emblema dello stato di abbandono che da troppo tempo vive il sistema Giustizia nel nostro Paese. Ci auguriamo che si riesca in tempi brevi ad individuare una unica sede dove poter trasferire tutti coloro che, ad oggi, sono costretti a lavorare dentro una tendopoli”. Nel corso della visita il coordinatore si è soffermato sulla polemica riguardante il post del giornalista dell’Espresso, Lirio Abbate, contro l’avvocato Cesare Placanica, presidente della Camera Penale di Roma.
“Come Organismo di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana non possiamo che segnalare la gravità delle dichiarazioni del giornalista Abbate contro l’avv. Placanica. Quanto da lui affermato, infatti, va ben oltre il legittimo esercizio del diritto di critica o cronaca processuale ma avalla un inaccettabile e pericoloso processo mentale di identificazione tra il ruolo del difensore e quello del suo assistito che non possiamo accettare. Il diritto alla difesa è un diritto costituzionalmente garantito. E ogni avvocato ha il dovere di garantire il giusto processo al suo assistito anche se autore dei più efferati reati. I giornalisti assolvono un fondamentale ruolo di formazione della opinione pubblica. Ben conoscono il peso delle parole e il loro significato e per questo, a maggior ragione, da chi assolve a questa fondamentale funzione sociale un attacco di questo genere è inaccettabile e deprecabile”.