L’OCF esprime profonda indignazione per le frasi profferite dal Giudice dott. Carlo Ancona
Le affermazioni, per quanto originate dalla concitazione del momento (secondo quanto riferito dall’interessato), risultano già di per sé incresciose per come rivolte all’indirizzo di un esponente del Foro nell’espletamento della funzione difensiva, comportamento che è incompatibile con il rispetto reciproco dovuto da soggetti che, in ruoli di diversi, operano nel comune interesse dell’esercizio della giurisdizione e della tutela dei diritti.
Ma ancor più le affermazioni del dott. Ancona risultano offensive nei confronti di tutti gli appartenenti all’Avvocatura ed in particolare dei Colleghi che operano in Sicilia, in quanto ne ledono la dignità e sono il sintomo palese di un atteggiamento culturale di pregiudizio nei confronti dei Colleghi dei Fori del meridione d’Italia.
Si tratta di un comportamento gravissimo in quanto ascrivibile ad un esponente dello Stato Italiano esercente la giurisdizione, i cui provvedimenti vengono emessi “in nome del Popolo Italiano”, indistintamente e senza possibilità di aggettivazioni relative ad inappropriate specificazioni di ordine territoriale.
L’Organismo, preannunciando che segnalerà formalmente il caso al Ministro della Giustizia, al CSM, all’ANM ed al COA di Trento, auspica che sulla vicenda intervengano prontamente gli organi di disciplina, al fine di superare in tempi brevi il malessere che l’accaduto ha generato nel ceto forense.