Giustizia; OCF: “Bene i correttivi alla mediazione, ma con l’adozione di modifiche essenziali.”

Oggi l’Organismo Congressuale Forense (OCF) è stato audito dalla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati in merito alle proposte di integrazione e correzione del decreto legislativo n. 149 del 2022. Questo decreto ha introdotto anche modifiche rilevanti alla mediazione civile e commerciale e alla negoziazione.
OCF propone modifiche affinché via sia un miglior coordinamento tra mediazione e processo e affinché gli organismi di mediazione forensi possano offrire a cittadini ed imprese un sistema più accessibile ed efficiente nel ridurre il carico di lavoro degli uffici giudiziari.

“E’ importante – hanno dichiarato Alessandra Dalla Bona, componente Ufficio di Coordinamento e Paolo Bogoni, Responsabile del Gruppo di Lavoro Giustizia Complementare – che il patrocinio a spese dello Stato sia esteso anche alla mediazione richiesta dal giudice, per garantire un accesso equo e senza costi aggiuntivi ai cittadini meno abbienti. Nell’ottica di un utilizzo dello strumento che sia accessibile, è necessario semplificare il processo di firma elettronica. In alcuni casi, le parti possono trovare difficoltà nel firmare digitalmente, compromettendo la partecipazione effettiva al procedimento. Per superare questa barriera, proponiamo di permettere all’avvocato di firmare per conto del cliente tramite una procura dallo stesso autenticata. Questo renderebbe il procedimento più fluido senza incidere sulla natura stessa della mediazione”.

L’OCF ha sottolineato come la mancanza della sospensione feriale nei procedimenti di mediazione rappresenti una criticità per il corretto funzionamento degli organismi di mediazione e per la coordinazione con i termini processuali ordinari. Per questo motivo, ha proposto l’estensione della sospensione feriale anche a tali procedure, affinché siano gestite in modo più uniforme rispetto alle attività giurisdizionali.
Sempre in ottica di rafforzare il sistema, l’OCF ha suggerito di includere nel correttivo anche gli organismi di mediazione costituiti dalle fondazioni degli ordini professionali, ampliando così il bacino degli operatori qualificati e promuovendo un’applicazione più diffusa e uniforme della mediazione.

“Per quanto riguarda il regime tributario – hanno concluso i rappresentanti di OCF – occorre maggiore chiarezza in merito all’esenzione fiscale per il verbale e per l’accordo di conciliazione, chiedendo di specificare che entrambi possano beneficiare dell’esenzione fino al limite di valore stabilito. Questo chiarimento servirebbe a evitare possibili interpretazioni discordanti e a garantire una corretta applicazione della norma fiscale”.

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