Giustizia; OCF: Nessun rischio di perdita dell’indipendenza del P.M. da questa riforma su separazione carriere
L’Organismo Congressuale Forense (OCF), rappresentato dal Coordinatore Mario Scialla e dal Tesoriere Antonino La Lumia, in audizione presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera, ha espresso pieno sostegno alla separazione delle carriere tra Pubblici Ministeri e Giudici, evidenziando come questa riforma costituisca un passo importante verso una maggiore equità e terzietà del sistema giudiziario.
“E’ importante sottolineare – dichiarano i rappresentanti di OCF – l’approccio minimalista adottato nella riforma, un modello che riteniamo privo di rischi sostanziali e in grado di favorire un’evoluzione del sistema giudiziario senza intaccare questioni più complesse, come l’obbligatorietà dell’azione penale prevista dall’articolo 112 della Costituzione.
La creazione di due Consigli Superiori della Magistratura autonomi e indipendenti è la misura cruciale per garantire la terzietà del Giudice, come stabilito dall’articolo 111 della Costituzione. In un sistema processuale equilibrato, il Giudice deve mantenere una posizione centrale e distaccata rispetto alle altre parti del processo, per assicurare un procedimento equo e funzionale”.
“Rispondendo alle critiche sollevate contro la riforma – continuano – abbiamo rigettato l’idea che la separazione delle carriere sia superflua. Al contrario, risolve un’anomalia ben nota: l’attuale commistione tra Giudici e Pubblici Ministeri all’interno dello stesso organo di autogoverno, un assetto che genera potenziali conflitti di interesse su temi come le progressioni di carriera e i procedimenti disciplinari. Occorre restituire al Giudice la centralità che merita, poiché su di lui i cittadini devono riporre la propria incondizionata fiducia. Solo con una netta separazione delle carriere e il rispetto di questi principi, si potrà ribaltare la narrazione distorta della giustizia penale degli ultimi anni”.
“Infine, ci teniamo a rassicurare che questa riforma non minaccia in alcun modo l’indipendenza del Pubblico Ministero, che continuerà a operare con autonomia e coraggio, senza pressioni dall’Esecutivo. L’istituzione di un Consiglio Superiore della Magistratura requirente autonomo, presieduto dal Presidente della Repubblica, assicura il mantenimento di una struttura indipendente, con una componente togata prevalente su quella laica. Il nostro impegno resta fermo: vigileremo affinché queste riforme costituzionali continuino a garantire un sistema di giustizia equo, indipendente e fedele ai principi democratici.” – concludono Scialla e La Lumia.
L’audizione in Commissione Affari Costituzionali del 12 settembre